Nek, choc a Verissimo: «Mi sono tagliato le dita della mano con una sega: vivo per miracolo»

foto dal profilo Instagram di Nek
Un racconto da brivido, quello del cantautore e chitarrista Nek. Una confessione alla trasmissione "Verissimo", in onda domani su Canale 5, ad alto tasso emozione....

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Un racconto da brivido, quello del cantautore e chitarrista Nek. Una confessione alla trasmissione "Verissimo", in onda domani su Canale 5, ad alto tasso emozione. Il terribile incidente accaduto lo scorso novembre, quando il cantante si è tagliato una mano con con una sega circolare in un momento di distrazione. Il dolore, il sangue, la corsa in ospedale a Sassuolo, la lunga convalescenza. Il rischio di morire, nella sua casa di campagna.

Nek, incidente in campagna: «Mi hanno operato alla mano,sono in ospedale»

Nek, è su Youtube da oggi “Perdonare”, il nuovo singolo girato in casa

L'artista racconta per la prima volta quei momenti drammatici che rischiavano di stravolgere la sua vita. «Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano». Sono stati giorni difficili quelli in ospedale, dove si è «lasciato andare al pianto più di una volta». «Se non avessi avuto vicino la mia famiglia sarei caduto in depressione, sarebbe stato tutto più complicato», confessa l'artista.

 

 

Ci vediamo a Verissimo oggi a partire dalle ore 16 su Canale5, ospite di Silvia Toffanin. Vi aspetto!

Pubblicato da Nek su Sabato 30 gennaio 2021


 

 

 

La tensione dell'incidente è difficile da ricostruire: «Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nel migliore avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al pronto soccorso di Sassuolo». Il recupero è un processo lungo. «Mi sento come un bambino, perché riprendo un po’ di mobilità della mano ogni giorno. Ho ancora dei momenti di sconforto, soprattutto alla mattina, perché rimettere in moto la mano è molto fastidioso e poi, per me che non ho pazienza, è una prova ancora più dura». E infine la grande e profonda riflessione: «Questo incidente mi ha insegnato a valorizzare ogni singolo giorno come se fosse il primo».

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Il Messaggero