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Sanremo fa i conti con il caso Mr. Rain. L’artista, solitamente, si esibisce sul palco dell’Ariston con 7 bambini e proprio loro sono il centro della questione. Mr. Rain è nella top 5 e ha dovuto rinunciare al suo coro speciale. Il cantante si è esibito da solo: per legge i minori non possono apparire in tv dopo la mezzanotte.
Cosa è successo
E così Mr. Rain ha cantato Supereroi, il suo brano, senza i bambini. La Rai ha provato a lavorare per risolvere il problema, o quanto meno aggirarlo. La deroga per superare l’ostacolonon è arrivata. In precedenza Amadeusaveva detto: «Ne stiamo parlando, lui, però, non può essere penalizzato. Troveremo il modo di fargli fare un’esibizione esattamente nel modo in cui l’ha fatta nelle altre sere, ovvero con tutti i bambini».
La legge
La tutela dei minori rappresenta un'importante linea di attività dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni secondo quanto stabilito dall'articolo 1, comma 6 lett. b) n.6 della legge 249/97. La vigente disciplina del sistema radiotelevisivo a tutela degli utenti in generale (artt. 3 e 4 del Testo Unico della radiotelevisione), oltre a garantire la trasmissione di programmi che rispettino i diritti fondamentali della persona, vieta le trasmissioni che anche in relazione all'orario di messa in onda, possano nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori.
Sono altresì vietate scene che presentano scene di violenza gratuita o insistita o efferata, ovvero pornografiche salve le norme speciali per le trasmissioni ad accesso condizionato che comunque impongono l'adozione di un sistema di controllo specifico e selettivo.
Con la delibera n. 51/13/CSP l'Autorità ha adottato il nuovo regolamento sulle misure tecniche per i servizi di video on demand dirette ad impedire che i minori accedano a programmi gravemente nocivi, prevedendo che I fornitori di tali servizi implementino una funzione di parental control che inibisca la visione di tali programmi ai minori, declinandone le carattersitiche. Con la delibera n 52/13/CSP l'Autorità ha individuato i criteri di classificazione delle trasmissioni televisive che possono nuocere gravemente allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori. I contenuti trasmessi sono qualificati sulla base di due parametri: l'area tematica e le principali modalità rappresentatitive.
Soggetta a controllo dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è la tutela dei valori dello sport nella programmazione televisiva, di cui alla legge 4 aprile 2007, n.41 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 febbraio 2007, n.8, recante misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connesse a competizioni calcistiche". Il Codice di autoregolamentazione dell'informazione sportiva, denominato "Codice media e sport", individua una serie di misure che emittenti e fornitori di contenuti devono osservare anche al fine di contribuire alla diffusione tra i giovani dei valori di una competizione sportiva leale e rispettosa degli avversari, per prevenire fenomeni di violenza o di turbativa dell'ordine pubblico legati allo svolgimento di manifestazioni sportive.
Con delibera n. 165/06/CSP del 22 novembre 2006, poi, l'Autorità ha provveduto a richiamare le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e i fornitori di contenuti radiotelevisivi a rispettare nei programmi di intrattenimento, tra l'altro, i principi fondamentali del sistema radiotelevisivo posti a protezione dell'armonico sviluppo fisico, psichico e morale dei minori, evitando il ricorso a contenuti e immagini tali da offenderne la particolare sensibilità.
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