«Io ci provo, torno in campo». Eccolo, il paziente 1 di Codogno, che si scalda prima di giocare a pallone, per la partita che illumina la speranza di un intero...
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LA SFIDA
L'occasione, a Codogno, è stata offerta da un triangolare di calcio con la nazionale dei sindaci, una squadra composta dagli amministratori della provincia di Lodi (tra le più colpite dall'epidemia) e una rappresentanza dei volontari della Protezione civile e della Croce rossa locali. All'Ansa Mattia Maestri ha raccontato, quando è uscito dal campo: «È stato un bellissimo incontro, ci siamo divertiti e abbiamo anche vinto». Il peggio è passato per l'Italia e per Mattia? «Speriamo. Se andiamo avanti così ce la possiamo fare. Per me è andato tutto bene. Dire che sono in forma è una parola grossa però sto bene». Al mattino era stata celebrata una messa per ricordare le vittime del Covid, poi tutti in campo per il triangolare di calcio; in regalo a Mattia la maglietta della nazionale dei primi cittadini e un gagliardetto. E poi i doni dai sindaci di Codogno e di Vo' Euganeo (provincia di Padova). E un cappello autografato da Valentino Rossi. L'Inno di Mameli, la commozione, lo sguardo rivolto a Valentina, la moglie, a bordo campo vicino a un passeggino, con Giulia, la bimba nata quando tutto sembrava irrimediabile e si temeva che Mattia come altri 35 mila italiani non ce la facesse. E invece eccolo in campo. «Io ci provo», ha ripetuto, lontano dagli strilli di una strana manifestazione a Roma. «Speriamo che quello che abbiamo vissuto sia solo un ricordo e che ci serva per guardare al futuro» dice il sindaco di Codogno, Francesco Passerini.
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Il Messaggero