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È Martin Castrogiovanni a rispondere alla domanda «Come posso aiutare il mio compagno?». Che non è più un compagno di squadra, un giocatore di rugby azzurro o dei club più prestigiosi d'Europa. L'ex pilone della nazionale, 42 anni, 119 leggendari caps (presenze), e una seconda carriera in tv sia come testimonial pubblicitario sia come star a "Tu si que vales", si fa carico di quella domanda così come reggeva il peso della mischia dell'Italia. Il rugby come metafora per raccontare la solidarietà.
"Castro" è il protagonista della serie Diritti alla meta, realizzata insieme ad Amref. Quattro puntate iniziate già il 13 novembre che raccontano il viaggio in Africa che gli ha cambiato la vita. Composta da quattro episodi la serie dell'African Medical and Research Foundation unisce gli insegnamenti del rugby con la necessità di affrontare le sfide legate agli effetti del cambiamento climatico in modo collettivo.
Sono oltre 150 mila le morti causate ogni anno nel continente dalle conseguenze dirette e indirette degli eventi meteorologici avversi, in particolare raccolti fallimentari, malnutrizione, aumento di malattie intestinali, crescita di casi di malaria e di zoonosi. Castrogiovanni, in questa serie, ci parla di un gioco di squadra che insegna l’importanza della cooperazione, della resilienza e della strategia per raggiungere la meta: queste sono le lezioni al centro della serie.
Nel mondo del rugby, la palla rappresenta il premio da proteggere e condurre in un luogo sicuro, proprio come l’obiettivo nella lotta al cambiamento climatico: preservare la salute dell’ambiente, delle persone e degli animali. Nel rugby la palla può essere passata solo indietro e questo favorisce e rende necessario, se si vuole avanzare, di tutti i compagni di squadra così come serve il sostegno da parte di tutti per affrontare il cambiamento climatico condividendo conoscenze, risorse e soluzioni con umiltà e solidarietà.
Attraverso storie coinvolgenti di madri, di operatori che combattono quotidianamente la malnutrizione, gli spettatori saranno guidati in un viaggio che li porterà a riflettere sull’importanza di un impegno collettivo nella salvaguardia del nostro pianeta, diffondendo un messaggio di speranza e azione. Questa serie è un invito a lavorare insieme come una squadra, proprio come nel rugby, per proteggere l’ambiente, garantire la salute e creare un futuro sostenibile per tutti: «La meta del nostro viaggio».
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Il Messaggero