Maria Grazia Cucinotta, attrice nata a Messina, ha condiviso un...
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Maria Grazia Cucinotta e il messaggio ai medici
Ecco il messaggio che ha emozionato i fan di Maria Grazia Cucinotta e sottolineato il grande lavoro dello staff medico dell'ospedale Piemonte e del reparto di Neurochirurgia del Policlinico di Messina: «Grazie di cuore a tutto il team del Prof Angileri, eccellenza nella Neurochirurgia, che tutti i giorni senza mai fermarsi salva vite, lottando perché tutto vada bene senza mai mollare..... Il Sud che funziona e che nessuno forse ringrazia mai abbastanza». La storia dell'attrice è stata condivisa personalmente da lei, con queste parole: «Mia sorella Lilla era finita al pronto soccorso dell'ospedale Piemonte l'8 di Agosto per un problema di cuore, ma essendo svenuta due volte il medico del pronto soccorso richiede una Tac alla testa, poi contatta il Prof Raffa neurochirurgo del Policlinico, il quale diagnostica un tumore alla testa. Quella notizia che quando arriva ti gela il cuore anche se fuori ci sono 40 gradi... Il 23 di Agosto è stata operata è stata rimossa tutta la massa tumorale, operazione riuscita. Nel frattempo il reparto di Neurochirurgia è diventato casa, un'unica famiglia, si fa amicizia con tutti i vari pazienti ci si supporta l' uno con l'altro. I giorni sono tutti uguali li dentro, il tempo che passa lo calcoli con l'alternarsi dei turni degli infermieri, angeli meravigliosi che assorbono tutti i giorni i dolori di tutti i pazienti e parenti, rilasciasciando sorrisi, attenzioni amore a tutti... Li dentro in un attimo la vita cambia e le priorità cambiano, non ti importa più di nulla, tutto ti sembra futile, l'unica cosa che ti importa è la vita di chi ami, preghi, aspetti ogni giorno quei piccoli passi avanti che riportino la vita alla normalità. Dico ancora grazie a tutti gli infermieri gli operatori grazie di cuore, perché in quei momenti la cura migliore oltre le medicine è solo l'amore. E grazie anche al Pronto Soccorso del Piemonte se il medico non avesse indagato su quei svenimenti non si sarebbe mai potuta salvare».Il Messaggero