Linus: «Milano sembra il Far West, gli automobilisti odiano i ciclisti. Non è una città per biciclette»

"Camion e bici non devono circolare insieme", dice il conduttore radiofonico

Linus: «Milano sembra il Far West, gli automobilisti odiano i ciclisti. Non è una città per biciclette»
"Milano sembra il Far West. Ci convivono biciclette, mezzi pesanti, automobili, monopattini. E se c’è un incidente la peggio tocca quasi sempre al...

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"Milano sembra il Far West. Ci convivono biciclette, mezzi pesanti, automobili, monopattini. E se c’è un incidente la peggio tocca quasi sempre al più debole". Linus, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano, direttore artistico di Radio Deejay dal 1996 interviene dopo la ciclista morta in un incidente con un camion ieri. Appassionato ciclista, di Milano, a La Repubblica si sfoga così: "Milano non è una città per biciclette".

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La nuova delibera

"Capisco che sia pieno di cantieri, ma bisognerebbe prendere provvedimenti, tipo fasce orarie di ingresso". Alcuni provvedimenti sono in arrivo. Dal prossimo ottobre, in vigore la delibera comunale che vieta l'ingresso in città ai mezzi pesanti sprovvisti di sensori per l'angolo cieco. "Vietare la circolazione ai mezzi senza i sensori per rilevare l’angolo cieco è giusto, ma non basta. Il punto è che camion e bici non devono circolare insieme", le sue parole.

L'attacco al Comune

"Il Comune non aiuta i ciclisti a spostarsi. Le piste ciclabili spesso non hanno una effettiva separazione dalle automobili", prosegue Linus. E poi: "Gli automobilisti odiano i ciclisti, non li rispettano. La norma del codice della strada prevede una distanza di 1,5 metri, invece lo sport è sfiorarti con lo specchietto". 

La strade

"Milano è piena di insidie. Il pavé scombinato in centro, le rotaie del tram, le strade sconnesse. Penso sia inutile illuderci che i milanesi possano diventare come gli abitanti di Amsterdam o Copenaghen, mancano le condizioni ambientali". L'appello ai ciclisti. "Devono usare l’intelligenza che spesso non hanno gli automobilisti: se non sono più che esperti e navigati, se non usano percorsi veri e non disegnati col pennarello, non usino la bici".

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Il Messaggero