Jody Cecchetto a Sanremo 2023, esordio boom per il figlio di Claudio: «Dopo Amadeus mio padre sarebbe un direttore artistico perfetto»

"Ero preparato a Sanremo perché in casa mia se ne parla tanto", ha detto Cecchetto, figlio del Claudio Cecchetto discografico e fondatore di Radio Deejay

Il pubblico di Sanremo ringiovanisce, l'età media dei cantanti si abbassa e anche la cosiddetta "generazione Z" i nati tra il 1995 e il 2010 ha trovato il suo...

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Il pubblico di Sanremo ringiovanisce, l'età media dei cantanti si abbassa e anche la cosiddetta "generazione Z" i nati tra il 1995 e il 2010 ha trovato il suo conduttore. Non sul palco dell'Ariston, ma molto vicino. Volto del Primafestival accanto ad Andrea Delogu e il trio comico de Gli Autogol, il milanese Jody Cecchetto, 29 anni, porta a casa la promozione al primo esame tv.

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IL PROGRAMMA


Partito da 9 milioni 603 mila spettatori e il 40,4 di share alla prima puntata, il programma sabato ha chiuso con 9 milioni 476 mila spettatori e il 44,9 di share. «Ero preparato a Sanremo perché in casa mia se ne parla tanto ha detto Cecchetto, figlio del Claudio Cecchetto discografico e fondatore di Radio Deejay ma questo è stato un festival diverso, vicino nel linguaggio alla mia generazione. Il primo a fare il mio nome ad Amadeus è stato suo figlio Jose: mi aveva ascoltato in radio, su RTL 102.5, e gli ha detto che ero fichissimo. Spero di essere stato all'altezza». Il cognome del papà pesa, dice, ma non troppo: per lui tanta gavetta (un singolo nel 2015, Sex Machine, una parte nella serie Alex & Co. di Disney Plus, la radio e il suo canale Twitch), e «una responsabilità piacevole: il 90% delle persone con cui parlo in tv mi dice che ha lavorato con papà». Incluso, naturalmente, Amadeus: «Lui, Fiorello, Jovanotti, Gerry Scotti, sono stati tutti nella sua squadra. Sono i "ragazzi di papà", accomunati dalla stessa voglia di far bene. Per questo papà sarebbe un direttore artistico perfetto per Sanremo dopo Amadeus: condividono la stessa visione». Quanto a lui, «vorrei continuare in radio, vedremo cosa porterà il Primafestival. Certamente fare il presentatore mi piacerebbe, ma se guardo i numeri uno, artisti come Amadeus e Cattelan, mi accorgo che non sono solo presentatori. Sanno fare tutto». Spente le luci del festival, il prossimo obiettivo è «fare lo yes man. Prendo tutto. So bene che le cose me le devo meritare. Stefano Coletta? L'ho incontrato una volta, mi ha fatto i complimenti. È andato tutto talmente bene che d'ora in poi fosso fare solo peggio».


 

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Il Messaggero