Javier Milei trionfa alle primarie in Argentina: chi è l'ultraliberista che si ispira a Trump (e vuole il dollaro come moneta)

L'esponente della destra estrema scelto dal 30% dei votanti. Si ispira al tycoon e vuole armi libere e dollaro come moneta del Paese

Javier Milei trionfa alle primarie in Argentina: chi è l'ultraliberista che si ispira a Trump (e vuole il dollaro come moneta)
Il trumpismo in salsa latina. Interpreta: Javier Milei. Che non a caso è noto in Argentina come “El Peluca”, “il parrucca”, per via della...

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Il trumpismo in salsa latina. Interpreta: Javier Milei. Che non a caso è noto in Argentina come “El Peluca”, “il parrucca”, per via della capigliatura folta e diciamo poco ordinaria che lo accomuna – colore a parte – al tycoon americano. Ma al di là delle fattezze fisiche i punti di contatto tra Donald Trump e l'uomo che ha dominato il primo turno delle primarie argentine per la scelta dei candidati alle presidenziali di ottobre sono molti. E non solo perché Milei ha spesso ammesso pubblicamente di essere un ammiratore dell'ex inquilino della Casa Bianca. Al punto da contemplare un programma politico che abbia al suo interno punti forti della società americana, dalla liberalizzazione del possesso di armi all'uso del dollaro come moneta a corso legale del Paese. Ma, se vogliamo, Milei, che è fondatore, leader e unico candidato del partito populista e ultraliberista “La libertad avanza”, va anche oltre alcune posizioni estreme di The Donald. E' nemico di ogni casta politica, negazionista sul cambiamento climatico, contrario all'aborto e all'educazione sessuale, vista come una specie di complotto contro la famiglia tradizionale. E ancora: insegue la privatizzazione di sanità e istruzione, i tagli drastici nella pubblica amministrazione e l'eliminazione della Banca Centrale. E' persino favorevole alla vendita di organi per risolvere il problema delle liste d'attesa per i trapianti.

La sua, dice, è una vittoria che metterà fine «alla casta parassitaria, ladra e inutile di questo Paese» - ha esultato nella conferenza, dopo aver intascato il 30% delle preferenze, che lo ha reso il candidato più votato tra tutti i partiti - Siamo di fronte alla fine del modello della casta, quel modello la cui massima espressione è l'aberrazione chiamata giustizia sociale che solo produce deficit fiscale. Abbiamo fatto il primo passo per la rinascita dell'Argentina».

Erica Marsh, l'inganno dell'influencer progressista (che non è mai esistita). Scriveva post contro Trump

Ma chi è Milei?

Milei è nato a Buenos Aires il 22 ottobre 1970 (proprio il 22 ottobre il Paese andrà alle urne per scegliere il presidente... Un segno?). da una famiglia con avi italiani e di modeste origini: suo padre era un autista di autobus, sua madre una casalinga Con lui la sorella minore Karina, alla quale è molto legato, che ora cura la sua campagna elettorale. Con i genitori invece i rapporti si sono interrotti anni fa. E' stato prima docente universitario di macroeconomia, poi, dal 2014, è diventato un volto noto con un'impennata di ospitate in programmi di radio e tv. Nelle sue apparizioni ha attaccato tutti: prima il presidente conservatore Mauricio Macrì, poi il suo successore peronista Alberto Fernandez.

Fino al 2021 quando è entrato in Parlamento e ha mantenuto subito una delle sue eccentriche promesse elettorali: regalare il suo stipendio attraverso un sorteggio. Cosa che è avvenuta il primo mese e sembrava la classica mossa di propaganda. Ma poi è stata riproposta il mese successivo e poi ancora quello dopo. Alla fine ai sorteggi sulla sua pagina Instagram erano registrati quasi un milione e mezzo di elettori. Vicino a Trump, vicino a Bolsonaro, vicino all'ultradestra spagnola di Vox, ai cui eventi ha partecipato qualche volta. Intercetta il malcontento di un Paese alle prese con una situazione economica e sociale alquanto critica. E le indicazioni delle primarie, storicamente in Argentina, un peso sulle presidenziali vere e proprie ce l'hanno.

 

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Il Messaggero