Isabella Santacroce torna dopo 5 anni: «Sono cannibale e ne vado fiera», cosa significa

Dopo anni di silenzio torna a 5 anni di distanza dall' ultimo libro "La Divina", esce con "Magnificat Amour"

Isabella Santacroce:«Sono cannibale e ne vado fiera», cosa significa?
Isabella Santacroce torna a far parlare di sè dopo quattro lunghi anni di silenzio. La scrittrice ha pubblicato sui social l'uscita del suo nuovo...

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Isabella Santacroce torna a far parlare di sè dopo quattro lunghi anni di silenzio. La scrittrice ha pubblicato sui social l'uscita del suo nuovo libro “Magnficat Amour” ma ciò che ha fatto “discutere” sono state le sue parole durante un'intervista dove si è definita una cannibale. A cosa si riferiva?

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Il ritorno

Isabella Santacroce torna alla ribaltà dopo 5 anni dal suo ultimo libro "La Divina”. La scrittrice, nata nel 1970 a Riccione, ha rilasciato un'intervista alla Repubblica dove ha raccontato del suo ultimo libro e del suo periodo di riservatezza lontano dai riflettori.

 

La scrittrice Cannibale

I libri scritti dalla donna sono stati spesso accostati al movimento letterario dei Cannibali che come dice lei stessa è fiera di appartenerne. Isabella Santacroce, quando dice: «Sono Cannibale e fiera di esserlo», fa riferimento al fenomeno letterario sviluppatori in Italia a metà degli anni Novanta in cui gli autori vennero definiti per l’appunto “cannibali”, facendo riferimento sia allo stile che ai temi trattati.

Il termine nacque in seguito alla pubblicazione dell’antologia “Gioventù cannibale”, curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi nell’autunno del 1996, nella quale erano presenti autori come Niccolò Ammaniti, Daniele Luttazzi, Luisa Brancaccio e Alda Teodorani, per citarne alcuni.

 

 

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Il Messaggero