Ikram, la studentessa italo-marocchina in carcere a Casablanca per avere ironizzato sul Corano dicendo di bere whisky

Ikram, la studentessa italo-marocchina in carcere a Casablanca per avere ironizzato sul Corano dicendo di bere whisky
Ikram Nazih è una studentessa universitaria originaria di Vimercate, in provincia di Monza, con una doppia cittadinanza, italiana e marocchina: attualmente è nelle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ikram Nazih è una studentessa universitaria originaria di Vimercate, in provincia di Monza, con una doppia cittadinanza, italiana e marocchina: attualmente è nelle carceri del Marocco solo per avere postato sui social - due anni fa - una frase considerata blasfema dalle autorità marocchine.

Ikram ironizzava sul Corano: «In verità ti abbiamo dato il whiskey, e bevilo nel nome del tuo Signore, puro non mescolato con la Pepsi». Tanto è bastato perchè il 20 giugno scorso, non appena la giovane è atterrata a Casablanca per andare a trovare dei parenti, sia stata tratta in arresto dalla polizia per attentato alla religione e condannata a tre anni e mezzo di carcere.

 

La Farnesina si occupa del caso

 

Della vicenda se ne sta occupando la Farnesina in quanto cittadina italiana anche se per le autorità marocchine essendo a tutti gli effetti suddita del Re deve scontare la pena. 

Proprio in queste ore è stato fatto un appello da un gruppo di musulmani italiani e pubblicato sulla rivista on line La Luce. A farsi portavoce della richiesta di grazia per la giovane è il direttore Davide Piccardo che si dice certo che vi siano circostanze attenuanti relative alla giovane età della ragazza anche se poi Piccardo la definisce una «scriteriata» per avere ironizzato sul Corano, giustificando anche il reato di blasfemia: «purtroppo molti dei giovani musulmani provenienti da famiglie immigrate, non hanno ricevuto nessuna formazione ed educazione islamica».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero