Gian Maria Guarini, da Ferrara a Capo Nord con una Renault 4 "camper": «Che emozione "sfrecciare" sul circuito del Nurburgring»

Gian Maria Guarini, 24 anni, ha percorso 23mila chilometri in 200 giorni

Ventidue chilometri che spiccano sui 23mila percorsi su un'attempata, lenta ma affidabile e soprattutto amichevole Renault 4 per andare da Ferrara, anzi dal borgo ferrarese di...

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Ventidue chilometri che spiccano sui 23mila percorsi su un'attempata, lenta ma affidabile e soprattutto amichevole Renault 4 per andare da Ferrara, anzi dal borgo ferrarese di Tresigallo fino a Capo Nord passando dal Portogallo. Ecco Gian Maria Guarini, 24enne, che all'inizio dell'anno si è licenziato per mettere in atto il sogno di girare il mondo in maniera "lenta e senza fronzoli". Partito il primo marzo e subito colpito da una bufera di neve sull'appennino tosco-emiliano, il viaggiatore è rientrato a casa dopo 200 giorni venendo accolto con tutti gli onori a Tresigallo che l'ha persino nominato "sindaco" per un giorno. Un viaggio sul filo dei 90 chilometri orari perché di più non si è mai chiesto al motore di circa 900 cc (nei primi modelli del 61 erano solo 600) della vettura francese vendita in oltre 8 milioni di esemplari diventando il sogno di tutti i neopatentati europei e anche africani perché la Renault 4 si è dimostrata fin dall'inizio un "mulo" inarrestabile e fedele.

 

Epperò nello Slow European Tour appena terminato con un una vettura fuori produzione dal 1991, il ferrarese Gian Maria uno sfizio futurista se l'è tolto comprando un giro al Nurburgring Nordschleife, epico circuito tedesco sul quale la Renault non ha fatto stridere le gomme nelle chicane e non ha strapazzato i freni mentre conquistava, curva parabolica dopo curva parabolica, il record ufficioso del giro più lento nel tempio della velocità inaugurato nel 1927. 

Il giovane si è dato una tabella di marcia di un centinaio di chilometri al giorno per non sollecitare troppo l'utilitaria che è stata riallestita dallo stesso Guarini per ricavare nell'abitacolo un giaciglio e risparmiare così sui pernottamenti, non troppo comodi invero per uno della sua taglia. E poi spazio a viveri, taniche di acqua e carburante e abiti adatti a passare dalla coste del Portagallo, dove si è innamorato del surf acquistando anche una tavola poi caricata sul portapacchi, alle brume della costa atlantica fino a Capo Nord.

Un avventura magnifica anche per gli incontri casuali con altri viaggiatori e con i residenti delle località in cui ha fatto tappa. Il giovane adesso tornerà a lavorare ma in programma c'è già un viaggio (in auto o in bici) nell'est Europa, sempre che termini l'orrore della guerra  

Il test post finale

Dopo 6 mesi e 20 giorni di avventura sono tornato a casa. Tanta gioia rivedere la mia famiglia dopo un periodo così lungo di assenza.
Nonostante tutti i luoghi bellissimi visitati, la mancanza della mia famiglia e della mia terra la percepivo veramente tanto verso fine del mio cammino.
Questo post è stato pubblicato solamente oggi, perché ho fatto una sorpresa ad una persona a me speciale.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito, scritto, e pensato durante questa impresa.
Questo viaggio sarà un ricordo indelebile per tutta la mia vita. Spero in cuor mio di poter motivare qualcuno a partire per qualche avventura e conoscere il mondo.
Ora si rientra nella vita quotidiana, ma con nuova consapevolezza su sé stessi La mente già fantastica su nuove avventure.

 

 

 

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Il Messaggero