Constance Marten, chi è l'aristocratica inglese scomparsa legata ai reali e ritrovata a Brighton con il fidanzato stupratore

La polizia cerca ancora il bambino avuto dalla coppia a gennaio. Lei è nipote di un paggio di Elisabetta

Constance Marten e il suo compagno, un pregiudicato per stupro, erano in fuga da mesi attraverso tutta l’Inghilterra e ora sono stati ritrovati a Brighton. Per il momento,...

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Constance Marten e il suo compagno, un pregiudicato per stupro, erano in fuga da mesi attraverso tutta l’Inghilterra e ora sono stati ritrovati a Brighton. Per il momento, però, non c’è traccia del bambino che la donna ha dato alla luce ai primi di gennaio. La polizia ha lanciato ricerche in tutta la zona, con cani, droni ed elicotteri: e ha invitato la popolazione a dare aiuto, ispezionando capanni e rifugi all’aperto. 

Il bambino

Constance Marten, 35 anni, erede di una nobile famiglia legata ai reali, una bellezza già celebrata nei circoli dell’alta società che aveva fatto perdere le sue tracce dopo essersi data a una vita nomade assieme al suo boyfriend, il 48enne Mark Gordon, un uomo che ha scontato vent’anni di carcere in America per stupro e violenze. La coppia era scomparsa dal 5 gennaio, quando la loro auto era stata trovata bruciata ai bordi di una strada nel nord dell’Inghilterra. Constance e Mark erano stati cacciati lo scorso agosto dal loro appartamento nell’Est di Londra, accusati di non pagare l’affitto e di danneggiamenti: da allora hanno vissuto spostandosi di città in città e dormendo in Airbnb, grazie ai fondi pressoché illimitati di lei. Ma all’inizio di gennaio sono svaniti nel nulla: si presume che la giovane in quei giorni abbia anche dato alla luce il bambino, forse in quella stessa macchina poi bruciata e che era stata acquistata poco prima pagando in contanti.

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La fuga

Constance e Mark, nella notte del 6 gennaio, hanno preso quindi un taxi per andare sulla costa orientale dell’Essex, percorrendo 400 chilometri e pagando con un malloppo di banconote: si pensa che volessero imbarcarsi su un traghetto per l’Europa, ma poi il giorno dopo sono stati avvistati a Colchester, sempre nell’Essex, e infine in una stazione dell’est di Londra. Le telecamere a circuito chiuso li hanno ripresi avvolti da sciarpe e cappelli, nel chiaro tentativo di non farsi riconoscere: ma perché e da cosa fossero in fuga, resta un mistero. La polizia li ha cercati dappertutto, ma la coppia è riuscita sempre a eludere la caccia pagando in contanti e usando nomi falsi negli hotel. Il padre della giovane, Napier Marten, aveva lanciato il mese scorso un appello alla figlia dai microfoni Bbc, col suo inconfondibile accento upper class: «Ti supplico di trovare un modo di rivolgerti alla polizia al più presto possibile», aveva detto, aggiungendo poi di essere pronto «a fare tutto il necessario per il tuo ritorno sicuro da noi».

Il padre era uno dei paggi della regina

Constance, prima di conoscere Mark, aveva goduto di una vita di agi e privilegi: cresciuta in una magione del Settecento usata anche come set per il film Emma con Gwyneth Paltrow, aveva frequentato esclusive scuole private che alternava a vacanze in Svizzera e in America. A 24 anni la rivista Tatler, bibbia dell’aristocrazia inglese, l’aveva nominata «bellezza del mese»: nell’intervista lei raccontava di party in tenute nobiliari e del desiderio di tatuarsi una tartaruga sul piede. Ma nel 2016 la giovane aveva rotto con la sua famiglia e si era lasciata alle spalle la sua vita dopo aver incontrato Mark Gordon, un britannico che si era trasferito da bambino in America con la famiglia e che lì era stato condannato a 20 anni di carcere per l’aggressione e lo stupro ai danni di una donna, commessi quando aveva solo 14 anni. Scontata la pena, Mark era stato deportato in Gran Bretagna, ma non è chiaro come il suo destino si sia incrociato con quello di Constance, che prima di allora sembrava destinata a gravitare in ben altra cerchia: suo padre era stato uno dei paggi di Elisabetta, sua nonna era la figlioccia della regina madre, suo nonno era lo scudiero di Giorgio VI.

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Il Messaggero