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Dal minimalismo della lunga tournée, che da gennaio ad aprile lo ha portato ad esibirsi piano e voce nei teatri lirici e di tradizione più prestigiosi d'Italia, alla solennità dei dodici show che lo vedranno condividere il palco con oltre 120 tra orchestrali, coristi, ballerini e performer. Per Claudio Baglioni c'è un minimo comune denominatore che lega l'esperienza di Dodici note solo e di Dodici note Tutti su!, l'attesa serie di concerti al via questa sera dalle Terme di Caracalla: l'obiettivo di sdoganare la musica cosiddetta leggera su palchi dove solitamente vanno in scena spettacoli di musica classica. Prima di lui l'antico complesso termale di epoca romana aveva ospitato, negli anni, i concerti di Bob Dylan, Battiato, Bjork, Elton John e Paolo Conte, per citarne alcuni.
Mai successo
Non era mai accaduto, però, che a un artista pop venisse affidata l'apertura della stagione concertistica estiva di Caracalla. È così che ora per citare le parole dello stesso Baglioni quel «teatro millenario si apre verso il futuro per correre una nuova avventura tra suoni e luci, sogni e voci», con uno spettacolo che si preannuncia come «fortemente innovativo». Grazie anche all'aiuto delle tecnologie di Tim. Che si è tirata indietro dal Festival di Sanremo, facendo saltare un accordo che avrebbe portato nelle casse della Rai 8,5 milioni di euro, ma ha deciso di appoggiare la tournée di Baglioni in qualità di sponsor unico. Regalando, attraverso i concorsi per i suoi clienti, anche i biglietti per gli spettacoli, annunciati nell'ottobre del 2019, originariamente in programma nell'estate del 2020 e poi rinviati a causa della pandemia: dei dodici concerti romani in programma fino al 19 giugno (tranne le sere del 6, 10, 11, 12 e 15), solo per l'appuntamento del 4 giugno non sono più disponibili biglietti.
I successi
La scaletta vedrà Baglioni pescare in cinquant'anni di successi: «Non è mai semplice, si combatte con pezzi cardinali della memoria collettiva. È meglio a inizio carriera quando hai un album o due».
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Orchestra e coro
D'altronde in questi mesi Baglioni, sul palco con l'Orchestra Italiana del Cinema diretta dal maestro Danilo Minotti e il Coro Giuseppe Verdi, ha stretto un sodalizio con il Teatro dell'Opera, che gestisce la rassegna: all'inizio del 2021 il cantautore riaprì le porte del Costanzi, chiuse a causa delle restrizioni, per registrare lo show senza pubblico poi proiettato al cinema lo scorso autunno, mentre a gennaio ha scelto il teatro romano per la partenza del tour piano e voce. Dopo Caracalla, il 71enne cantautore romano replicherà l'esperienza di Dodici note Tutti su! al Teatro Greco di Siracusa (15 e 16 luglio, date già sold out) e all'Arena di Verona (26 e 27 luglio). E chissà che questa impresa dal vivo di Baglioni, che definisce la produzione «un grandissimo spettacolo universale» e multidisciplinare che fa incontrare il pop, la lirica, il musical, mischiando alto e basso (la direzione artistica è di Giuliano Peparini, dal 2013 al 2019 braccio destro di Maria De Filippi ad Amici), non riviva già entro la fine dell'anno in un disco.
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