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GLI AMICI
Ma non è che, dopo la fiction, diventerà davvero direttore artistico del festival? «No, non saprei condurlo: Amadeus, Fazio, Bonolis conoscono il rapporto con il pubblico tv, per me è un territorio sconosciuto». A Sanremo, il regista ha filmato, oltre al casinò, la platea dell'Ariston, mentre il palco del festival è stato ricostruito in studio a Roma, con 50 musicisti, le scalinate, i fiori. Il tutto in una chiave green, perché «il mio è un Sanremo molto ecologico e poco tecnologico». Quanto agli artisti, Nino D'Angelo entra nella kermesse. Altri sono partecipazioni o "incubi". «Nannini: i nostri padri erano amici, quando io e Gianna ci incontriamo parliamo di tutte le contrade di Siena. Morandi: è il più affettuoso, di un'umiltà ammirevole ed è sempre giovane perlomeno a una certa distanza. Zucchero: lo incontrai nel 1989, per un'ora gli raccontai Stasera a casa di Alice. Alla fine mi disse: "Bello, lo faccio".
LA BATTAGLIA
Ci sarà poi la new entry Marcello Macchia, ossia Maccio Capatonda, vicino di casa che rischia di far esplodere il palazzo. E sul palco la co-conduttrice, Ema Stokholma. L'anno scorso in Vita da Carlo era arrivato Sangiovanni, che adesso ha annunciato lo stop alla musica. «Gli ho scritto un lungo messaggio, gli ho consigliato di non abbattersi e stare fermo: il modo migliore per non perdere una battaglia è non partecipare. Quando ritroverà l'energia si rimetterà in gioco. Anch'io dopo il grande successo a Non stop sentivo che la mia vita stava cambiando e ho avuto per un anno attacchi di panico. Ma poi ce l'ho fatta. Sangiovanni mi ha ringraziato tanto, mi ha detto che mi sentiva come un padre». Prima dell'ultimo ciak, Verdone guarda già al futuro. «Nella quarta stagione vorrei occuparmi dei giovani, magari da insegnante di cinema. Provo tenerezza per loro, che vivono un momento drammatico, un Medioevo senza orizzonti. Eppure si impegnano, sul set la segretaria di edizione è la figlia di Syria: bravissima».
IL CINEMA
E il cinema? «Mi hanno buttato lì un'idea che c'entra con le dinamiche dell'oggi, la sfera affettiva anche per chi ha la mia età...». Si ferma e ritorna a Sanremo: «Vorrei un festival con meno prediche e monologhi furbastri, e molto più corto. Chi mi ha colpito quest'anno? (alza gli occhi meditabondo) Nessuno. Invece, sono felice per l'Oscar a Emma Stone: è la numero uno». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero