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Addio a Bernard Tapie, 78 anni, fra i più eclettici personaggi della vita sportiva, politica e imprenditoriale della Francia degli utlimi decenni. La sua scomparsa è stata riferita dal sito dell'emittente Bfmtv, spiegando che le condizioni di salute dell'ex ministro e presidente dell'Olympique Marsiglia - malato di cancro allo stomaco dal 2017 - erano peggiorate di nuovo negli ultimi mesi. «Dominique Tapie e i suoi figli annunciano con infinito dolore la morte di suo marito e del loro padre, Bernard Tapie, questa domenica 3 ottobre alle 8.40, a causa di un cancro», hanno riferito il suoi familiari in una nota inviata all'emittente. «Se n'è andato serenamente, circondato dalla moglie, dai figli, dai nipoti e dal fratello, presenti al suo capezzale».
La famiglia ha precisato che Tapie «ha espresso il desiderio di essere sepolto a Marsiglia, la sua città del cuore».
Macron
Il presidente francese, Emmanuel Macron, e la consorte Brigitte, sono «commossi» per la morte di Bernard Tapie, avvenuta a 78 anni dopo una lunga malattia. ne ricordano, in un comunicato dell'Eliseo, «l'ambizione, l'energia e l'entusiasmo, che furono fonte di ispirazione per generazioni di francesi». «Quest'uomo che aveva una combattività in grado di spostare le montagne e portarsi via la luna, non deponeva ma le armi - continua Macron - e ha dato battaglia al cancro fino ai suoi ultimi istanti di vita».
Brigitte Macron aveva incontrato ancora in settimana il protagonista di decenni della storia politica, economica e sociale della Francia, come ha fatto sapere l'entourage della première dame. «La sua battaglia contro il cancro - ha fatto sapere Brigitte Macron - anche se sapeva quanto fosse difficile, la conduceva anche per gli altri. Si batteva ancora e sempre per far progredire la ricerca. Provava alcune cure perché se ce n'era una che funzionava per lui avrebbe funzionato anche per altri pazienti. Nella sua battaglia c'era tanto altruismo».
Il comunicato dell'Eliseo parla di un omaggio a un uomo «dalle mille vite», «uomo d'affari e uomo politico, grande personaggio dello sport, della cultura e dei media». «Idolatrato da alcuni, detestato da altri - continua il comunicato - dava fastidio ma affascinava, perché andava oltre ogni barriera sulla strada del successo». Il comunicato ricorda anche «che alla leggenda dorata si mescolarono anche le ombre di una cronaca giudiziaria: processi persi, pesanti condanne, decisioni da lui contestate per tutta la vita».
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