Alda D'Eusanio, parolacce a raffica da Pierluigi Diaco. Lui la riprende e lei sbotta: «Non sopporto i moralisti»

Alda D'Eusanio, parolacce a raffica da Pierluigi Diaco. Lui la riprende e lei sbotta: «Non sopporto i moralisti»
Alda D'Eusanio non sopporta «i moralisti e i bacchettoni. Quelli che vogliono fare i maestrini». La conduttrice, in un'intervista al quotidiano Libero, se la...

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Alda D'Eusanio non sopporta «i moralisti e i bacchettoni. Quelli che vogliono fare i maestrini». La conduttrice, in un'intervista al quotidiano Libero, se la prende con Pierluigi Diaco, con cui ha avuto un acceso dibattito qualche giorno fa nel pomeriggio di BellaMa’ su Rai 2.

Le parolacce

Ma cosa è successo? «All’interno di un ragionamento che si faceva sulle ragazze di facili costumi, ho usato i termini “mignotta” e “puttana”». Parole che non sono piaciute al conduttore che l'ha ripresa più volte. «Diaco - racconta la giornalista al quotidiano Libero - mi ha subito ripresa dicendo che non accettava che all’interno della sua trasmissione, in una rete del servizio pubblico, venissero usati termini così volgarie parolacce».

Ma Alda non ha accettato di buon grado il rimprovero: «Ho ribadito quello che penso da sempre, ovvero che la volgarità o l’offesa stanno nell’intento di come uno pronuncia la parola e non nella parola stessa. Uno termine usatoin contesti diversi, con toni diversi, assume significati completamente diversi. Non sopporto quando fanno i bacchettoni».

 

Allontanata dalla Rai 

Poi ancora contro Diaco e la difesa del sevizio pubblico: «Nel servizio pubblico non si dicono parolacce ma non si dovrebbero neppure dire stronzate. La buona educazione non dovrebbe aleggiare solo nel servizio pubblico ma ovunque. Io mi reputo una persona educata che può usare espressioni colorite ma senza l’intenzione di offendere».

E a proposito di Rai, Alda D'Eusanio è stata vittima di censura: «Ho subito censure di ogni genere perché sono una persona libera e dico sempre quello che penso. Non sono nota per essere una che dice parolacce. In Rai sono stata tagliata fuori per tre anni». Ma è «lo scotto che pagano le persone libere. Non mi sono mai piegata all’ipocrisia di facciata e al conformismo prima, si figuri se inizio adesso...».

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Il Messaggero