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Tra qualche giorno, precisamente il primo marzo, saranno vent'anni dalla scomparsa di Alberto Castagna. E al settimanale Oggi, Francesca Rettondini racconta il suo dolore. Le difficoltà nel superarlo. «Ho impiegato dieci anni per riprendermi dopo la sua scomparsa: non vuol dire dimenticarlo ma almeno allontanare i ricordi più dolorosi».
Con Alberto, confessa: «Ho scoperto il mio lato giocoso e il piacere nella conduzione. Abbiamo iniziato nel 1994 con Complotto di famiglia e condiviso programmi di successo come Stranamore, Cuori e denari, Bellissima e Moda Mare a Positano, luogo che mi ha incantata». Tanti, tantissimi anni vissuti uno accanto all'altro.
Come è morto Alberto Castagna
Un grande amore che poi è finito con l'arrivo della malattia. «La sua malattia è stata una tempesta.
A un certo punto le hanno impedito anche di andare a trovarlo. «E quindi da un momento all’altro Alberto non mi vide più e io sono sicura che si fosse chiesto dove fossi finita. Dopo un lungo periodo sono riuscita con un escamotage - è proprio il caso di dirlo - alla “stranamore” a mettermi d’accordo con la nostra collega e amica Doriana Patanè, che riuscì ad andare a trovarlo con scritto sul palmo della mano “Franci ti ama”, così da rincuorarlo e fargli sapere che io ero sempre vicino a lui. Quel gesto di vera amicizia non lo scorderò mai».
Poi al settimanale diretto da Andrea Biavardi aggiunge: «Ho cercato sempre di proteggerlo, proteggere me e il nostro amore. Quando è stato dimesso dopo la lunga degenza, però, lui decise di tornare a casa dall’ex moglie, lasciandomi così con un dolore ancora più immenso di quello sofferto durante la malattia».
Ma per Francesca, lei ed Alberto non si sono mai lasciati: «No, non ci siamo mai veramente lasciati, c’era un bene sincero e profondo… Finché non ha avuto quell’emorragia interna la sera del 1° marzo 2005».
Il nuovo amore
Dopo anni di solitudine Francesca si è nuovamente innamorata. Ma, avverte: «Non è stato semplice fidarmi per riaprire il mio cuore, anche perché ho incontrato brutte persone che non si sono comportate bene. Fino a quando ho conosciuto Rosario Petix. Ha alcuni anni meno di me, stiamo da dieci anni insieme e me ne sono accorta sempre più col tempo di quanto sia una persona affidabile».
E ora con Rosario «abbiamo aperto una società di produzione e a giugno inizieremo a girare il film che ha sceneggiato e dirigerà e per il quale ho composto alcuni brani della colonna sonora. Abbiamo ottenuto il supporto della Regione Sicilia e messo insieme un cast di alto livello per raccontare la storia vera del primo giornalista ucciso dalla mafia dal titolo L’insabbiato».
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