Vietato il voto disgiunto, ecco la scheda elettorale

Vietato il voto disgiunto, ecco la scheda elettorale
Eccola, finalmente, la scheda elettorale con la quale voteremo il 4 marzo per le politiche. Il facsimile che pubblichiamo è stato approvato dalla Prefettura di Perugia e...

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Eccola, finalmente, la scheda elettorale con la quale voteremo il 4 marzo per le politiche. Il facsimile che pubblichiamo è stato approvato dalla Prefettura di Perugia e vale solo per l’Umbria perché in altre circoscrizioni ci saranno altri partiti e la loro posizione sarà sorteggiata. La scheda si riferisce alla circoscrizione umbra della Camera e riporta, in particolare, i nomi dei candidati del collegio “numero 1” uninominale di quella regione.Come si vede, a differenza delle precedenti elezioni, sulla scheda giocano un ruolo molto importante i nomi dei candidati oltre ai simboli dei partiti.




I NOMI
Sopra ogni logo delle formazioni politiche, e a caratteri molto evidenti, c’è infatti il nome del candidato del collegio uninominale. Questo significa che solo il candidato più votato fra tutti i nomi scritti in stampatello grande andrà in Parlamento a rappresentare quello spicchio di territorio chiamato “collegio”. I deputati eletti con il maggioritario saranno 232 su 630. I senatori 116 su 315.

I LISTINI
Ma la nuova legge elettorale è essenzialmente proporzionale. E infatti a lato di ogni simbolo ci sono fino a quattro nomi. Si tratta dei componenti dei listini bloccati fra i quali saranno eletti deputati i candidati a partire dal primo. In pratica hanno possibilità d’essere eletti solo i primi due nomi (in casi rarissimi 3) presentati dai partiti più grandi che supereranno il 3% dei voti validi su base nazionale. La scheda permette all’elettore di sapere chi sono. 

UNA SOLA CROCE
Già, ma come si vota? Cavarsela è semplicissimo: basta fare una sola croce. La legge tra l’altro prevede in modo esplicito che il cosiddetto voto disgiunto sia annullato. Quindi non si può mettere la croce sul nome di un candidato e poi segnarne un’altra sul simbolo di un partito “avversario” collocato in un altro riquadro. Chi lo fa deve sapere che la sua scelta sarà gettata alle ortiche.

LE TRE POSSIBILITÀ

Per esprimere il voto in modo corretto l’elettore ha tre possibilità. La prima: fare un segno sul simbolo di un partito. In questo modo il voto andrà automaticamente anche al candidato del maggioritario. La seconda: mettere la croce sul nome del candidato maggioritario. In questo caso il voto andrà al candidato e anche ai partiti a lui collegati in proporzione ai voti di lista raccolti in quel collegio dai partiti. Ovviamente questa possibilità è limitata alle due coalizioni di centrodestra e centrosinistra poiché gli altri partiti sulla scheda sono rappresentati da un solo candidato uninominale collegato a un solo partito. È consentita comunque una terza possibilità leggermente più sofisticata: fare due croci barrando sia il nome del candidato uninominale che quello di un partito della coalizione ad esso collegato. Chi sceglie questa opportunità eviti però assolutamente di far “uscire” i segni dal riquadro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero