Latina, il video dedicato al clan Travali: tutti identificati dalla polizia

Latina, il video dedicato al clan Travali: tutti identificati dalla polizia
Potrebbe costare cara a Valentina Travali la comparsa nel video pubblicato su Youtube e poi rimosso. La donna è stata infatti arrestata nell'ambito della recente...

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Potrebbe costare cara a Valentina Travali la comparsa nel video pubblicato su Youtube e poi rimosso. La donna è stata infatti arrestata nell'ambito della recente operazione Reset che ha colpito in particolare la famiglia Travali e i fedelissimi del clan. Per lei è scattata la misura degli arresti domiciliari, un regime che non prevede la possibilità di ricevere visite esterne. La polizia sta indagando per stabilire quando sono state girate le immagini iniziali del video, nelle quali compare la donna. Se dovessero essere state realizzate dopo l'arresto del 17 febbraio scorso, si tratterebbe di una violazione. In questo la polizia potrebbe chiedere l'aggravamento della misura cautelare con il trasferimento di Valentina Travali in carcere. Per ora si tratta soltanto di un'ipotesi legata agli accertamenti tecnici in corso da parte degli agenti della Squadra Mobile, guidati da Giuseppe Pontecorvo.


Intanto la polizia ha identificato tutte le persone che hanno preso parte alla realizzazione del video, un inno alla violenza, alla malavita organizzata e in particolare agli esponenti di spicco del clan Di Silvio-Travali recentemente travolti da una nuova inchiesta giudiziaria e da pesanti accuse legate anche all'aggravante del metodo mafioso. Desta particolare attenzione la presenza, nel filmato, di un nipote dei Travali e della mamma dei fratelli arrestati. Per adesso comunque non ci sono indagati né ipotesi di reato, gli accertamenti sono in corso, ma l'episodio ha provocato scalpore non solo a livello di opinione pubblica, ma anche negli ambienti investigativi. Un video di questo genere può infatti essere letto come un messaggio chiaro lanciato dalla nuova leva dei clan, può suonare come una piena disponibilità ad agire in caso di chiamata alle armi. Testi e foto che compaiono nella clip fanno esplicito riferimento a tre esponenti di spicco del clan: Angelo Travali detto Palletta; Salvatore Travali, detto Bula e Alessandro Anzovino, detto Ciba. Tutti arrestati nell'operazione Reset.


LE PAROLE
Il testo del brano rap non lascia molto spazio all'immaginazione: «Rispetto la strada, faccio una rapina a mano armata no contatti, solo contanti c'ho un amico e di sicuro non è pentito». L'attacco ai pentiti è particolarmente significativo visto che, grazie alle dichiarazioni di 4 collaboratori di giustizia, la polizia ha inflitto duri colpi al clan. «Se sei in zona mia faccio bang bang bang», continua il brano, «c'ho in mano un fero pronto, siamo cresciuti nella fame, tra coltelli e lame» per poi culminare in «Latina è cosa nostra», elogiando il potere del clan.


Il capo della Squadra Mobile di Latina, Giuseppe Pontecorvo, sottolinea l'importanza di non sottovalutare questo episodio: «Non bisogna continuare a definirle bravate perché sono messaggi gravi, con riferimenti espliciti a rapine e spartizione di denaro nell'ambito dell'attività criminale dei clan».

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Il Messaggero