GLI ACCERTAMENTIProseguono gli accertamenti della guardia di Finanza, tesi a contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale e a tutela delle entrate. Negli ultimi mesi, nelle...
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Proseguono gli accertamenti della guardia di Finanza, tesi a contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale e a tutela delle entrate. Negli ultimi mesi, nelle maglie delle Fiamme Gialle è finito anche un noto professionista del capoluogo, un'avvocatessa civilista, deferita alla procura della Repubblica per il reato di dichiarazione infedele. Gli investigatori del comando provinciale e del nucleo di polizia tributaria, grazie al sofisticato strumento delle indagini finanziarie, hanno acquisito le movimentazioni bancarie di tutti i conti correnti al professionista riconducibili, al fine di ricostruire la sua reale capacità reddituale, contestandogli compensi non dichiarati per oltre 500mila euro. «Non ho alcun avviso di accertamento», ha detto a Il Messaggero la professionista, telefonicamente contattata per avere una sua versione dei fatti. «Anzi - ha proseguito - trovo tutto ciò paradossale, essendo una contribuente da sempre ligia. Quanto mi viene contestato è stato inoltre già annullato da una sentenza della Corte costituzionale, la numero 228 del 2014, che in materia ha fatto giurisprudenza e ha riconosciuto illegittimi gli accertamenti fondati sulle uscite da parte di un professionista. Un avvocato non può essere parificato a un commerciante o un imprenditore che potrebbero acquistare materiale al nero per le loro attività. Un avvocato, può al massimo acquistare una scrivania o un computer. In materia c'è stata una evidente forzatura rispetto, ripeto, ad accertamenti che risultano già annullati dalla Corte Costituzionale. Mi riservo ogni azione a tutela della mia onorabilità».
AZIENDE NEL MIRINO
Gli uomini della Finanza, poi, in seguito ad alcuni accertamenti che avevano portato a notare ammanchi importanti per quanto riguarda i versamenti dell'Iva, hanno intrapreso tre distinte verifiche fiscali nei confronti di tre aziende sabine operanti nel terziario.
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Il Messaggero