Urban center operativo, la presa d'atto dello statuto dà il via alle attività

Urban center operativo, la presa d'atto dello statuto dà il via alle attività
IL PROGETTOAl via il progetto dell'Urban center di Latina, con la presa d'atto dello Statuto della Casa della città e del territorio-Laboratorio urbano per la partecipazione...

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IL PROGETTO
Al via il progetto dell'Urban center di Latina, con la presa d'atto dello Statuto della Casa della città e del territorio-Laboratorio urbano per la partecipazione civica. L'atto ha ricevuto ieri in commissione Governo del territorio, convocata dal presidente, Celina Mattei, il via libera definitivo con sette voti a favore (incluso quello di Nicoletta Zuliani del Pd) e un astenuto (Salvatore Antoci del gruppo Misto). Tra le caratteristiche principali figurano i compiti di riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità; educazione, istruzione e formazione professionale, interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale e del paesaggio, organizzazione e gestione di attività culturali e artistiche, sociali, di diffusione della cultura e della pratica del volontariato, attività turistiche ai fini sociali, promozione della cultura della legalità e dei diritti umani, civili, sociali e politici; e poi esposizione, seminari, dibattiti. Centrali anche le forme di collaborazione e sinergia con l'amministrazione comunale su interventi sul territorio di ampia portata. Secondo il movimento Lbc, si tratta di «un importante strumento partecipativo di governo del territorio aperto a tutti i cittadini». Tra gli esempi citati di democrazia partecipativa, il progetto Officine di Città, «che vedrà la consegna a breve di cinque immobili comunali ai rispettivi quartieri (l'ex tipografia di Viale XVIII Dicembre; l'ex scuola materna di Via Milazzo; l'ex Casa Cantoniera di Borgo Sabotino; il Centro sociale di Borgo Piave; l'ex-Cinema Enal di Latina Scalo). «Quella dell'Urban Center è una ulteriore possibilità partecipativa per i cittadini; molte delle grandi città italiane ne hanno uno», conclude Lbc. Se per l'assessore al Governo del territorio, Francesco Castaldo, la presa d'atto dello Statuto «è un atto dovuto per far entrare l'Urban Center nella piena operatività», per l'assessore alla Città internazionale, Cristina Leggio, «è un passaggio di ulteriore strutturazione dell'Urban center, parte importante delle Officine di città».

An.Ap.
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Il Messaggero