Todi, è scontro sulla Notte Bianca

Todi, è scontro sulla Notte Bianca
IL CASO TODI Non si era ancora placata l'eco delle polemiche suscitate sull'opportunità di far svolgere, solo una quindicina di giorni fa, la Notte Bianca della famiglia che,...

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IL CASO
TODI Non si era ancora placata l'eco delle polemiche suscitate sull'opportunità di far svolgere, solo una quindicina di giorni fa, la Notte Bianca della famiglia che, sabato scorso, ecco di nuovo la città impegnata nell'organizzazione di un'altra Notte bianca. Se la prima era da evitare per le implicazioni della ovvia partecipazione dei bambini, sconsigliata in un periodo come questo caratterizzato dalla pandemia, quest'ultima, destinata a tutti, altrettanto da evitare per gli intuibili assembramenti fuori controllo. Nemmeno Fedor Dostoevskij, nelle sue Notti Bianche, descrivendo quelle di San Pietroburgo, ne avrebbe mai immaginate due così ravvicinate.

A sentire le numerose e variegate proteste di tanti cittadini c'è da chiedersi se al Comune, che patrocinava e sponsorizzava, e all'associazione Octuderfest, che organizzava, sia valsa la pena di impegnarsi in una manifestazione che ha messo a rischio la salute di tanti cittadini. Inoltre voci ben informate sosterrebbero che, mentre il Comune avrebbe concesso lo svolgimento della Notte Bianca su tre siti, Piazza del Popolo, Piazza Umberto e Giardini Oberdan, la questura ne avrebbe rilasciato il permesso solo per i Giardini Oberdan, a fronte della relativa richiesta inoltrata solo per quest'ultimo sito. Il che avrebbe comportato una limitata e marginale vigilanza delle forze dell'ordine. Ma sembrerebbe non emessa nemmeno la necessaria ordinanza relativa all'uso di alcolici e vetri. Tanto è.
Ma comunque ci sarebbe anche di più, perché si sarebbero dovuti regolamentare gli ingressi nelle tre aree destinate allo svolgimento con la verifica del green pass, vigilare sul rispetto del distanziamento e se si fossero verificati assembramenti, sul rispetto del prescritto uso delle mascherine. Nulla di tutto ciò, si dice. Per completare l'opera, e per la gioia dei partecipanti, si è pure danzato. Sembrerebbe già abbastanza per far ammettere a qualcuno di aver commesso un errore di superficialità, ma c'è ancora di più, e questo ha fatto veramente arrabbiare soprattutto chi ha partecipato che si è sentito abbandonato e preso in giro. Infatti partecipare a una Notte Bianca significa voler attendere l'alba in allegria e spensieratezza, senza avere antipatiche sorprese. Invece la sorpresa l'ha fatta proprio il Comune che, allo scoccare della mezzanotte, ha sospeso il servizio navetta e sbarrato l'ascensore negando di fatto un servizio che sarebbe servito ai partecipanti per raggiungere le loro auto lasciate nei parcheggi lontani. Una dimenticanza grave visto che in occasioni di protrazione di orario viene allungato anche il servizio di riaccompagno ai parcheggi. Come dire un'altra volta state più accorti.

Luigi Foglietti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero