Terremoto, De Micheli: «Sisma e ricostruzione, anche le diocesi gestiranno gli appalti»

Terremoto, De Micheli: «Sisma e ricostruzione, anche le diocesi gestiranno gli appalti»
Ricostruzione, addio burocrazia. A cominciare da chiese e beni culturali affini al mondo religioso. La svolta è epocale: per la prima volta nell’era Cantone saranno...

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Ricostruzione, addio burocrazia. A cominciare da chiese e beni culturali affini al mondo religioso. La svolta è epocale: per la prima volta nell’era Cantone saranno le diocesi a gestire gli appalti, assegnare i lavori. In questo caso, per almeno un miliardo di euro. «Ma niente zone d’ombra, le procedure della ricostruzione saranno tutte case di vetro». Lo annuncia Paola De Micheli, commissario straordinario del dopo sisma, assieme al pacchetto di emendamenti all’ultimo decreto terremoto ora in transito al Senato».

 
Commissario De Micheli, una svolta per il patrimonio culturale ed ecclesiastico, l’affidamento alle diocesi degli appalti. 
«Sì, per velocizzare abbiamo individuato due strade. Primo, il patrimonio culturale, soggetto attuatore il Mibact con la sovrintendenza speciale. Mentre per le chiese, soggetto attuatore sono le diocesi. Sono 24 quelle coinvolte nel terremoto. Tutte potranno ricostruire con la procedura negoziata rispettando i vincoli pubblici, ma con tempi certi di realizzazione e risorse pubbliche. L’obbiettivo è far partire progettazioni e gare sulle opere più importanti per ricostituire le comunità».

Chiese, ma non solo: ci sono in bilancio i fondi per i Comuni per la progettazione delle opere pubbliche danneggiate? 
«Certo, il costo di progettazione verrà riconosciuto al 100 per cento. Proprio per le opere pubbliche del cratere, nella legge di bilancio abbiamo stanziato un altro miliardo».

Ha previsto anche procedure snelle per piani e appalti della ricostruzione pubblica?
«Nella norma si prevedono nuovi soggetti attuatori, tra cui le Regioni che a loro volta possono delegare su richiesta ai Comuni tale facoltà, e per le opere pubbliche strategiche le cui gare si celebreranno entro la fine del mandato commissariale, ci sarà la possibilità di accedere alla procedura negoziata prevista dal codice degli appalti e molto rapida». 

E la norma cosiddetta salva nonna Peppina rispetto alle sanatorie edilizie?
«C’è, ma attenti: la norma non è ad personam. Dal territorio ci hanno comunque segnalato altre costruzioni temporanee abusive fatte a ridosso delle scosse. Diamo la possibilità di regolarizzare queste costruzioni entro il 31 gennaio». 

Nella zona franca urbana sono previste agevolazioni relative per le imprese individuali finora escluse?
«Le imprese individuali non erano e non sono escluse. Delle quattro categorie di esenzione fiscale in de minimis (tributi erariali regionali, comunali e contributivi) per le imprese individuali non si riconoscono solo i benefici per la parte contributiva, ma sono confermate le esenzioni per gli oneri contributivi per personale dipendente».
 
A che punto sono le norme per snellire l’iter del finanziamento per i danni lievi?

«Il finanziamento dei danni lievi è già a burocrazia zero. E per i tantissimi che non ne hanno approfittato, l’iter ordinario si modifica esclusivamente per il posticipo della cosiddetta garetta delle tre offerte nella fase successiva alla definizione del contributo spettante».
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Il Messaggero