Statua di san Lidano, il Comune di Sezze procede alla demolizione coatta del belvedere

Statua di san Lidano, il Comune di Sezze procede alla demolizione coatta del belvedere
Era il maggio del 2019 quando in uno degli scorci più amati di Sezze venivano avviati i lavori per collocare al centro della piazzale adiacente alla cattedrale di Santa...

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Era il maggio del 2019 quando in uno degli scorci più amati di Sezze venivano avviati i lavori per collocare al centro della piazzale adiacente alla cattedrale di Santa Maria una statua in onore di San Lidano d'Antena. Un progetto ambizioso quello approvato dalla giunta Di Raimo l'anno precedente che avrebbe dovuto rivoluzionare l'aspetto della piazzetta, in modo da ospitare l'opera d'arte donata da Don Massimiliano Di Pastina.

Da quel maggio del 2019, però, il corso degli eventi ha subito una piega inaspettata e dopo numerose polemiche, seguite da animate discussioni fra i banchi della massima assise cittadina e persino nelle aule del Tar, a distanza di due anni dall'inizio dei lavori, il cantiere è stato smantellato e il belvedere è tornato come era prima. O quasi. Perché il grosso buco che, nelle more del progetto iniziale, avrebbe dovuto ospitare il piedistallo della statua era stato già scavato e per coprirlo è stato calato un manto di brecciolino, una soluzione provvisoria, che presto andrà adattata in modo da restituire ai cittadini la veduta mozzafiato che per due lunghi anni è stata chiusa dalle recinzioni di un cantiere fermo.

A farsi carico delle spese di demolizione è stato il comune che ha anticipato una somma che si aggira sui 6 mila euro. L'ente chiederà poi conto al donatore, forte della pronuncia del Tar che, respingendo le istanze avanzate da Di Pastina, aveva dato ragione al comune di Sezze che, a otto giorni dall'inizio dei lavori, aveva disposto la temporanea chiusura del cantiere. Con il ripristino del belvedere si conclude una fase, proprio ieri si è sciolto il comitato spontaneo di cittadini, sorto per impedire la realizzazione del progetto. Non ci sono vinti né vincitori si legge in una nota, e la sensazione, a giudicare dall'atmosfera che si respira a Sezze, è che abbiano ragione.

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Il Messaggero