Gli stabilimenti balneari di Sabaudia strumento di potere

Gli stabilimenti balneari di Sabaudia strumento di potere
Concessioni balneari come tesoro da tutelare, a favore dei privati, per continuare ad avere sostegno politico e voti. Non ci sono tangenti in denaro nell'indagine Dune che ha...

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Concessioni balneari come tesoro da tutelare, a favore dei privati, per continuare ad avere sostegno politico e voti. Non ci sono tangenti in denaro nell'indagine Dune che ha provocato un terremoto a Sabaudia, ma secondo i magistrati il valore dell'impegno della sindaca Giada Gervasi a favore dei balneari sta tutto nel mantenimento del potere politico attraverso il sostegno delle categorie economiche più importanti della città.

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La Gervasi sapeva bene che molti operatori avevano pagato solo parzialmente i canoni demaniali marittimi, già piuttosto bassi rispetto all'enorme valore delle attività collegate alle concessioni, eppure ha continuato a tirare il freno a mano arginando le azioni che avrebbero potuto danneggiare gli operatori amici della sindaca, i sostenitori dell'amministrazione da lei guidata. Un sistema che intreccia in maniera molto stretta le amicizie personali con gli interessi politici, creando un castello di favori con effetti a medio o lungo termine. Ma quando i rischi del decadimento delle concessioni diventano più concreti, i protagonisti si spaventano.

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E così, ad esempio, Mario Ganci, presidente del sindacato Italiano Balneari Lazio Sud (Sib) e titolare della Caravella sul lungomare di Sabaudia, manifesta tutta la sua preoccupazione per il procedimento di decadenza delle concessioni avviato dal capo settore Finanza Antonio Vitelli. «Per Ganci - scrive il giudice Castriota - questa questione era molto importante poiché lui era il principale moroso». La Gervasi cerca di tranquillizzarlo ma lui ribatte preoccupato, chiedendo un impegno concreto per fermare il provvedimento e bloccare Vitelli.


Per sollecitarla, Ganci «introduce abilmente nel discorso - scrive il giudice - l'interessamento di Giovanni Secci, avversario politico della Gervasi, facendo comprendere che la revoca del provvedimento nei confronti dei balneari sarebbe stata fondamentale per mantenere il potere politico, giacché se i balneari non fossero stati tutelati avrebbero fatto venir meno alla sindaca il loro appoggio politico». Un rischio che, in vista delle elezioni, sarebbe stato troppo pesante da affrontare.

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Il Messaggero