Eredità Sordi, spuntano 20 milioni per giovani e anziani

Eredità Sordi, spuntano 20 milioni per giovani e anziani
ROMA - In attesa ci sono i membri delle tre fondazioni che nel tempo hanno creato prima Alberto e poi Aurelia Sordi. E anche i...

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ROMA - In attesa ci sono i membri delle tre fondazioni che nel tempo hanno creato prima Alberto e poi Aurelia Sordi.


E anche i trentasette parenti che negli ultimi giorni si sono dotati di un pool legale e hanno avviato le pratiche per veder rappresentati i propri interessi. Tutti ad aspettare la pubblicazione del testamento della sorella del popolarissimo attore romano su un patrimonio che ammonterebbe a circa 100milioni di euro. E invece, complice la burocrazia cittadina nella ritardata consegna del certificato di morte, il notaio Alfredo Maria Becchetti è stato costretto a rimandare l’apertura degli atti a lunedì prossimo. Forse, addirittura, a martedì.



Nel frattempo, le indiscrezioni sul contenuto delle volontà testamentarie si arricchiscono via via di ulteriori particolari. Alcuni membri dei consigli di amministrazione delle fondazioni interessate spiegano che la Signorina, al momento della firma degli atti, aveva deciso di dividere il tesoro del fratello in tre parti. Nel testamento da lei dettato, l’erede universale è la Fondazione Museo Alberto Sordi, creata contestualmente all’atto che contiene le sue volontà e che per quanto affidata al broker di famiglia Giambattista Faralli e ad un avvocato amico, dovrebbe servire ad aprire alla città la villa con vista sulle terme di Caracalla e i beni raccolti dall’attore, per un valore complessivo di non molto inferiore ai 100 milioni di euro.



LE DUE POLIZZE

Si scopre ora, però, che più o meno nello stesso periodo, la Signorina ha sottoscritto anche due polizze vita, ognuna di circa dieci milioni ciascuno. I beneficiari sono le altre due fondazioni intitolate e fondate da Alberto Sordi. La fondazione cosiddetta «anziani», istituita nel 1992, con sede nel Campus Biomedico e presieduta dall’avvocato Giorgio Assumma. L’ente, fondato dallo stesso Albertone, ha una propria struttura di assistenza all’interno del campus, ospedale nato a sua volta grazie ad una donazione dell’attore che, tra le altre attività, ogni anno organizza una cerimonia per ricordarlo. Altri dieci milioni di euro dovrebbero arrivare alla fondazione «giovani» che, nel 2001, Sordi aveva affidato all’attuale cardinale Gianfranco Ravasi, mettendo nel cda anche il presidente di Bnl Luigi Abete. Questa seconda associazione ha avuto una storia più travagliata. Alcuni anni fa il cda è stato completamente rinnovato e attualmente il presidente del cda è sempre Faralli, lo stesso ex broker di Sordi che contestualmente, dopo la morte della Signorina Aurelia, è diventato presidente della Fondazione Museo. Faralli è anche l’autore della denuncia da cui è partita l’inchiesta sul presunto raggiro orchestrato dall’ex autista e tuttofare di casa Sordi, Arturo Artadi.



L’AUTISTA TORNA A CASA


Proprio due giorni fa, tra l’altro, ad Artadi è stato consentito nuovamente l’accesso alla grande tenuta. Il pm titolare dell’indagine, Eugenio Albamonte, ha deciso di revocare la misura interdittiva nei suoi confronti. Se tutto andrà secondo le previsioni, Artadi dovrebbe diventare membro del Cda della Fondazione Museo, la più grande, e occuparsi della gestione dei beni ereditati dal nuovo ente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero