Soldi delle carte d'identità spariti nel nulla: condannato funzionario del Comune

Soldi delle carte d'identità spariti nel nulla: condannato funzionario del Comune
In qualità di responsabile, Antonio Vigilante non ha vigilato abbastanza, e il Comune di Fondi ha diritto a essere risarcito. Almeno secondo la Corte dei Conti, che ha...

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In qualità di responsabile, Antonio Vigilante non ha vigilato abbastanza, e il Comune di Fondi ha diritto a essere risarcito. Almeno secondo la Corte dei Conti, che ha appena condannato l'ormai ex funzionario municipale a rifondere le casse dell'ente per 50mila euro. Una vicenda nata con la misteriosa sparizione di poco più di 84mila euro, somma per la maggior parte (83mila euro) relativa agli incassi derivanti dalle carte d'identità rilasciate dal Comune nel periodo compreso tra giugno e novembre 2018.

Risultò che quei soldi non vennero mai versati in tesoreria, e ancora oggi paiono letteralmente svaniti nel nulla. All'epoca responsabile dell'ufficio Demoanagafico e agente contabile, Vigilante finì a giudizio con le accuse di peculato continuato e simulazione di reato, venendo comunque scagionato: nel febbraio 2021 il Tribunale di Latina ritenne il 63enne estraneo alle contestazioni, motivando l'assoluzione «perché il fatto non sussiste». Messo alle spalle il fronte penale, Vigilante è però incappato nei magistrati contabili: come accennato, per il caso di quei mancati versamenti hanno appena stabilito un risarcimento da 50mila euro, a fronte degli oltre 100mila chiesti dalla Procura. Secondo la Corte dei Conti, l'allora dipendente comunale «non ha fornito elementi idonei a dimostrare che il danno si sia verificato per forza maggiore o caso fortuito, ovvero diretti a escludere una sua colpa grave». Infatti, recita ancora la sentenza di primo grado, «non risulta che il convenuto abbia adottato misure atte a prevenire l'ammanco», non avendo in sede contabile alcun rilievo il fatto, accertato a livello penale, che Vigilante non si sia appropriato di quei soldi. Una consistente somma sparita cagionando al Comune un danno ritenuto «riconducibile alla condotta gravemente negligente» del funzionario. Tuttavia, a sua parziale discolpa la Corte dei Conti non ha mancato di evidenziare una circostanza: «Assume rilievo, nella quantificazione del danno la mancata adozione da parte degli organi preposti di adeguate misure organizzative dell'apparato comunale volte ad assicurare le necessarie ulteriori risorse umane, dal momento che erano addetti al settore solo con 4 dipendenti a fronte di un organico di 14».


Mirko Macaro
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Il Messaggero