ROMA «Molto interessante», «approccio giusto»: fa centro la proposta di Romano Prodi, lanciata su Il Messaggero, della creazione di un fondo per...
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L’APPEAL PER I FONDI Per Gian Maria Gros-Pietro, chairman di Intesa Sanpaolo, «la proposta è interessante e va approfondita. Il rendimento lordo del 5% oggi può attrarre investitori a lungo termine, se a basso rischio; a sua volta la consensualità dell’operazione risparmia spese legali. Essenziale è il rispetto dei contratti di locazione a lungo termine, costruiti su tassi bassi applicati a valori largamente scontati rispetto a quello iniziale dell’immobile». Gros-Pietro evidenzia però che «per la banca cedente, l’operazione si prospetta sopportabile solo se una parte adeguata del capitale prestato è già stata restituita e se il mutuo è già in sofferenza, quindi ha già dato luogo ad accantonamenti per perdite presunte». Insomma, «la soluzione proposta dovrebbe applicarsi solo al passato, fino a una certa data». Buona e fattibile anche l’idea dell’eventuale riscatto finale «a condizione di aver puntualmente pagato affitto e spese». Per l’economista Alberto Quadrio Curzio «la proposta di Romano Prodi è molto interessante per almeno due ragioni generali. La prima evidenzia come i mutui casa non rientrino in Italia nella tipologia delle “bolle”(tipo Spagna,Usa e UK)e che buona parte denoti prudenza da banche e famiglie adesso colpite dalla crisi. La seconda è che le soluzioni di sistema con il partenariato pubblico-privato nelle grandi crisi sono meglio di quelle di settore e di mercato. Impostazione - sottolinea Quadrio Curzio - che la UE spesso scorda nei suoi veti che negano il ruolo del “liberalismo sociale europeo”». Plaude la leader Cgil, Susanna Camusso: «Finalmente non si parla solo di vendita di crediti e cartolarizzazioni per aiutare le banche, ma si sposta il tema su come aiutare le famiglie in difficoltà. Quella del professor Prodi è una proposta interessante, è l’approccio giusto». E anche Confindustria vede la necessità di «soluzioni innovative» in grado di «evitare un forte impatto sociale con costi elevati per la collettività». In questo contesto secondo Matteo Zanetti, coordinatore gruppo Credito e Finanza Confindustria, bisognerebbe elevare «fino a 40 anni la durata dei prestiti» e abbassare «il tasso di interesse, rendendo quindi più sostenibili le rate».
IL POOL PUBBLICO-PRIVATO Guarda con molto interesse alla proposta anche il governo.
Il Messaggero