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Una giornata di analisi e riflessione, tra chi media, chi è critico, chi, con un senso di realpolitik o di ragion di Stato, è pronto a turarsi il naso e a stringere il patto tra il centrodestra e Damiano Coletta. Una cosa però appare chiara: se il centrodestra sarà in qualche modo costretto a digerire l'accordo con Coletta per far partire l'amministrazione e dimostrare all'elettorato il senso di responsabilità della maggioranza in Consiglio, c'è già chi, nella coalizione di Vincenzo Zaccheo, dice chiaro e tondo: non sarà una consiliatura di 5 anni.
VERTICI
FdI, Lega e FI si sono chiusi ieri in rispettivi conclavi, ognuno per sé, per spiegare ai propri iscritti, militanti, rappresentanti, il contenuto del documento consegnato giovedì sera dal sindaco, Damiano Coletta, che include temi anche del programma di Zaccheo. Dopo la consegna del documento, ieri, il cronoprogramma vede ora per martedì un nuovo confronto interno a ogni partito, mercoledì la riunione di coalizione, e giovedì il nuovo confronto con il sindaco. FdI è stato il primo: in una riunione presso la sede, il senatore Nicola Calandrini e il vice coordinatore regionale, Enrico Tiero, hanno spiegato i contenuti dell'incontro e consegnato le copie del documento. «Sono fiducioso che il centrodestra andrà unito - spiega il coordinatore cittadino e consigliere comunale Gianluca Di Cocco, autore ieri di un duro post su Instagram - andiamo nel concreto: si fissino quei 10-11 punti, immediati e concreti, chiari e fattibili, e una verifica a 6-7 mesi se siano realizzato o a che punto siano.
ATTACCHI
E non sono mancate ancora le critiche di una parte del centrodestra nei confronti di Coletta, con il capogruppo della Lega alla Pisana, Angelo Tripodi, secondo cui «Coletta vuole chiudere con una stretta di mano la stagione dell'inquinamento del dibattito politico sul centrodestra; noi non ci stiamo, Latina merita un processo vero di pacificazione: deve chiedere scusa di fronte alla città, non è accettabile la sua spartizione dei buoni e dei cattivi, rappresentanti, a suo dire, di un vecchio comitato d'affari». Note che il sindaco ha fatto sapere di non voler commentare.
IL PD E IL SINDACO
Ampio dibattito, infine, nella tarda serata di giovedì, nel primo direttivo comunale del Pd dopo il voto, che ha deciso come a interfacciarsi con il sindaco saranno i quattro eletti e il segretario cittadino, Franca Rieti che, relativamente alle ipotesi di giunta, chiarisce: «Occorre prima vedere l'evolversi delle trattative con il centrodestra». Tra i punti emersi nell'analisi del voto, il direttivo ha riconosciuto una certa debolezza nei borghi. «Per questo - spiega il segretario comunale, Franca Rieti - è stato deciso che proprio i borghi e le loro esigenze saranno la priorità dell'azione amministrativa del partito, insieme all'ambiente e alla salute. Su quest'ultimo tema, spingeremo affinché siano realizzati in tempi rapidi i punti presenti nel programma del sindaco. Tra le altre questioni, anche la vivibilità della città di notte, non solo a livello di sicurezza; per questo pensiamo a proporre anche, come in altre città, il sindaco della notte (figura istituzionale deputata a mediare i temi della vita notturna, creata a Amsterdam e Londra e poi ripresa anche in Italia, ndr)».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero