Sfiducia a Coletta La resa dei conti nel centrodestra

Sfiducia a Coletta La resa dei conti nel centrodestra
COMUNEUna mozione di sfiducia contro il sindaco Damiano Coletta. Torna l'ipotesi, nelle file del centrodestra, ma stavolta non sarebbe tanto per far cadere il primo cittadino,...

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Una mozione di sfiducia contro il sindaco Damiano Coletta. Torna l'ipotesi, nelle file del centrodestra, ma stavolta non sarebbe tanto per far cadere il primo cittadino, quanto per verificare chi, in maggioranza, è affidabile o meno.

Ma andiamo con ordine: all'indomani degli ultimi confronti con il sindaco, Damiano Coletta non ha ancora ricevuto comunicazioni dal centrodestra, nonostante le sue aperture su programmi e posti in giunta. Ma Claudio Durigon (Lega) ribadisce che «la Lega non fa ribaltoni», che «il centrodestra non entra in giunta», ma, soprattutto che «la Lega parla con i partiti del centrodestra». Tre affermazioni nette. Da cui emerge però un dato: Durigon parla apertamente di partiti del centrodestra. Il riferimento appare a chi partito non sarebbe, e che si è recentemente formato come movimento. Ovvero, Latina nel cuore, la lista elettorale, oggi movimento, di Vincenzo Zaccheo. Se l'ex sindaco è sempre apparso come una delle figure più intransigenti, negando ipotetici ingressi in giunta, forse nel resto del centrodestra, Lega e FdI, c'è chi teme che elementi singoli possano appoggiare Coletta.
E per questo, ora, nella Lega, c'è chi ipotizza una mozione di sfiducia nei confronti di Coletta. Ma non per far cadere il primo cittadino, bensì proprio per verificare, in aula, chi la voterebbe e chi no. Una sorta di resa dei conti finale, un ultimo escamotage, all'interno del centrodestra, per capire chi sta di qua e chi sta di là.
Ormai infatti il centrodestra appare diviso, a dispetto dei tanti proclami di unità di questi mesi, sbandierati ancora di più nelle ultime settimane, proprio quando si iniziavano a vedere le prime divisioni. Forza italia, si sa, si è ormai tirata fuori da settimane, con i suoi colloqui diretti con il sindaco, Damiano Coletta. Una posizione rafforzata negli ultimi giorni, con l'intesa quadripartita per le elezioni provinciali, tra FI, Civiche Pontine, Pd e Fare Latina, per eleggere Gerardo Stefanelli presidente della Provincia, per dare una maggioranza a Coletta nel Consiglio comunale di Latina, e infine per portare Annalisa Muzio in Consiglio provinciale.
E un primo test per capire chi sta di qua e chi sta di là, è già in vista: ieri infatti è stata formalizzata ufficialmente la convocazione per la seconda seduta di Consiglio. La seduta era stata decisa nella capigruppo di lunedì, e, se il primo punto è quello della surroga di Simona Lepori, chiamata in giunta (al suo posto entra Nazzareno Ranaldi), già al secondo punto si annunciano possibili scintille, con la comunicazione del sindaco sulla nomina della giunta. Ma sono il terzo, quarto e quinto punto, quelli dirimenti, per capire, per la prima volta in aula, l'orientamento dei gruppi del centrodestra: si tratta di tre ratifiche di delibere di giunta, inerenti altrettante variazioni di bilancio. Sono delibere che devono essere ratificate dal Consiglio. Coletta avrà quindi la riprova delle sue capacità politiche di queste settimane, se sarà stato in grado di costruire una maggioranza solida, oltre i suoi 14 voti di dote elettorale. In particolare, se ci saranno i tre voti di Forza italia.

Andrea Apruzzese
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Il Messaggero