Appuntamento sui social, poi la maxi rissa tra giovani di Formia e Gaeta

Appuntamento sui social, poi la maxi rissa tra giovani di Formia e Gaeta
Esplode una maxi rissa a Gaeta, che coinvolge, anche a colpi di casco, una trentina di giovani tra i 14 e i 17 anni delle due principali città del Golfo. Intervengono...

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Esplode una maxi rissa a Gaeta, che coinvolge, anche a colpi di casco, una trentina di giovani tra i 14 e i 17 anni delle due principali città del Golfo. Intervengono polizia e carabinieri, che riescono a identificarne una decina ed a segnalarli all'autorità giudiziaria per i conseguenti provvedimenti che, in questo caso, non riguarderebbero soltanto l'aspetto più grave della rissa ma anche quello degli assembramenti vietati. Diversi i contusi e un ragazzo di Gaeta costretto a ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale Dono Svizzero per ferite al capo giudicate guaribili in trenta giorni. Sono in corso indagini per identificare anche gli altri partecipanti alla rissa, che si sono dileguati all'arrivo delle forze dell'ordine. Il nuovo grave episodio di violenze si è verificato sabato alle 18.30, nella zona dei giardinetti di via Marina di Serapo, abituale ritrovo di adolescenti, e ricalca quello che avvenne nella stessa zona del lungomare gaetano a metà dicembre, prima delle vacanze di Natale, che vide protagonisti 18 giovani, in corso di identificazione, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, provenienti da Gaeta, Formia e Fondi.


I partecipanti alla rissa dell'altra sera, tutti minorenni e appartenenti a famiglie della media borghesia di Gaeta e Formia, sono tutti incensurati. Ma preoccupano le motivazioni dei tafferugli sulle quali stanno indagando i carabinieri. Tra le ipotesi più accreditate figura quella di una sorta di spedizione punitiva. Una specie di vendetta portata avanti alla prima vera massiccia uscita serale dopo il lungo periodo di lockdown. Anche nel caso dell'altra sera potrebbe trattarsi dell'ennesimo, preoccupante capitolo delle risse su appuntamento, una specie di nuova triste moda alimentata dal tam tam sui social, che ha registrato nei mesi scorsi eclatanti esempi a Roma (al Pincio) e a Venezia. Ma non vengono trascurate altre piste, che ovviamente non diminuiscono la gravità e le dimensioni dell'episodio di autentico bullismo che ha coinvolto l'altra sera, nella zona frequentatissima del lungomare di Serapo, una trentina di minorenni del Golfo e che richiama anche le famiglie ad un giusto senso di responsabilità. «Un episodio grave - hanno commentato alcuni esponenti delle istituzioni pubbliche che purtroppo si ripete gettando cattiva luce e sulla città e sull'intero Golfo e obbliga necessariamente ad una intensificazione della vigilanza».

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Il Messaggero