segue dalla prima pagina Il governo che sta per nascere sarà un grande assemblaggio

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Il governo che sta per nascere sarà un grande assemblaggio di partiti fino ad ora in contrasto fra loro . A destra pare che Fratelli d'Italia resterà fuori dalla maggioranza governativa, forse con un morbido atteggiamento astensionistico, mentre Forza Italia e Lega dovrebbero entrare nella nuova maggioranza; a sinistra potrebbe delinearsi una rottura fra il PD e LEU con i primi a sostegno di Draghi e gli altri all'opposizione; infine, i Cinque Stelle potrebbero addirittura spezzarsi in due tronconi: una parte pro e una contro il Governo.

Quantunque si tratti di un Governo istituzionale di natura emergenziale per tutta una serie di ragioni contingenti e tecniche, con relativa certezza Draghi arriverà fino alla conclusione della Legislatura e sicuramente oltre, consolidando la maggioranza atipica che lo sosterrà, avendo come collante gli oltre 209 miliardi di denaro da spendere. Come accennato, quello che accade a Roma non può essere ininfluente per l'Umbria dove già da tempo non mancano mal di pancia sia a sinistra sia a destra. E' probabile che la maggioranza che guida la Regione aumenti le difficoltà di coesione se la Lega insieme al PD a Roma stanno insieme mentre in Umbria saranno su fronti contrapposti, e ancor di più è probabile che Fratelli d'Italia, all'opposizione in Parlamento e in maggioranza al Consiglio regionale avrà motivo di aumentare il suo dissapore nei confronti sia della Lega che di Forza Italia. Tutto ciò sarà amplificato dalla circostanza che vi saranno tornate elettorali in Comuni importanti come Assisi e Città di Castello. In questo convulso quadro c'è di mezzo una crisi sanitaria ma soprattutto economica senza precedenti e l'aspettativa derivante dal Recovery Plan, considerato l'ancora di salvezza per un rilancio socio-economico di una Regione in fortissima sofferenza. Il rischio concreto è che nelle beghe dei partiti e dei personalismi, alimentate dagli squilibri delle alleanze tradizionali che il Governo Draghi si appresta a creare, si possa perdere l'occasione del Recovery, aumentando così ulteriormente la già altissima sfiducia dell'opinione pubblica umbra nei confronti della politica. Pur essendo da tempo finite le ideologie, la litigiosità e lo scontro politico fra fazioni è aumentato e tutto ciò in danno dell'interesse pubblico. L'attuale situazione non consente di continuare con queste logiche autolesioniste e distruttive perchè, riformulando un noto adagio di Flaiano, la situazione è grave e anche seria, mentre a non essere seri sono molti degli attori della nostra politica. Oggi c'è da sedersi intorno a un tavolo e occorre creare un disegno programmatico con le forze politiche, economiche e sociali di questa Regione, che, con ben chiara l'idea dell'Umbria che si vuole nel prossimo futuro, individui i progetti strategici su cui investire le risorse europee, in modo da rilanciare con decisione l'Umbria, rivalutando la sua baricentricità e la sua unicità. La chiarezza e la coesione intorno a dei progetti chiave è il viatico giusto per ridare credibilità e affidabilità alla politica e prosperità alla comunità umbra. Giuseppe Caforio
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Il Messaggero