Scade l'ultimatum, tensione a Corcolle assedio ai migranti

Scade l'ultimatum, tensione a Corcolle assedio ai migranti
IL PRESIDIOI centri per i rifugiati dei quartieri vicini sono stati allertati, le volanti della polizia passano sempre più spesso, è stato rafforzato anche il presidio fisso...

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IL PRESIDIO
I centri per i rifugiati dei quartieri vicini sono stati allertati, le volanti della polizia passano sempre più spesso, è stato rafforzato anche il presidio fisso davanti alla palazzina di via Novafeltria che ospita i migranti, accusati dell'assedio a due bus dell'Atac guidati da donne. Paura, minacce e una strana tranquillità («quasi sospetta» dice un anziano a un baretto), scandiscono le ore precedenti all'ultimatum che i residenti di Corcolle hanno lanciato giorni fa: «Via i migranti dal quartiere tra sabato e domenica». Corcolle al centro del malessere e della protesta delle periferie del VI municipio che accolgono il 50% dei richiedenti asilo di Roma, quelle che potrebbero riversarsi in strada tra oggi e domani per una manifestazione contro la presenza di migranti accolti nei 15 centri di accoglienza dell'area. Si fa sempre più insistente la voce che a Corcolle potrebbero arrivare i residenti delle aree vicine: Villaggio Prenestino, Collatino, qualcuno anche da Tivoli dove serpeggia la voce (non confermata) di altri migranti da ospitare in un hotel. L'assedio a due bus dell'Atac condotti da donne lo scorso weekend, la manifestazione spontanea domenica sera che ha bloccato per ore via Polense, poi l'aggressione a tre nigeriani, con il sospetto che a colpire gli stranieri siano stati estremisti di destra. C'è il timore che le violenze possano esplodere nuovamente.

L'ALLERTA
«Tra una settimana andranno via i migranti di via Novafeltria» aveva detto in strada il presidente del VI municipio Marco Scipioni, mentre esplodevano le proteste su via Polense domenica scorsa. L'impegno del minisindaco sembra essere stato preso alla lettera anche se, in realtà, il municipio non ha potere decisionale. Le scritte con svastiche vicine alla chiesa di Corcolle sono state cancellate, ma ce n'è ancora una di colore blu su un palo di legno vicino alla fermata dello 042 (la linea condotta da Elisa Di Bianco, la prima a subire l'agguato da parte di un gruppo di 40 africani).
TRA SACRO E PROFANO

In mattinata a Corcolle ci sarà la visita del vescovo di Tivoli Mauro Parmeggiani: fino a domenica si festeggia il patrono del quartiere, San Michele Arcangelo. Poi la zona potrebbe diventare l'epicentro delle proteste. «Manifesteremo pacificamente» dice qualcuno. Ma l'allerta è già scattata. I migranti di via Novafeltria anche ieri sono rimasti barricati per motivi di sicurezza come consigliato dalle forze dell'ordine. Di immigrati in giro non se ne vedono più. Neanche quelli del centro di Colle Cesarano a Tivoli. «Non sono stati loro ad assediare i bus, in quel momento stavano cenando, ho le firme dei pasti ritirati. Il problema nell'iter che accompagna il viaggio dei migranti a Roma sono i tempi troppo lunghi delle commissioni che esaminano le domande per ottenere la protezione internazionale» dice Claudio Bolla, responsabile della cooperativa Eriches 29. Sul gruppo Facebook del comitato di quartiere intanto un po' di speranza mentre si legge: «quartiere libero da pregiudizi, qualunquismo e razzismo». Nei negozi ieri continuavano a essere raccolte firme per chiedere che i migranti vadano via. I moduli li trovavi anche nei locali gestiti da persone del Bangladesh. «Ma anche tu sei d'accordo?». Il commerciante fa un sorriso, tira su le spalle e risponde: «Io non capire».
Laura Bogliolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero