Roma, Nicola Piovani sarà l' artista residente all'Auditorium per 3 anni e da domani alla Cavea si parte con "I viaggi di Ulisse"

Nicola Piovani sarà l' artista residente all'Auditorium per 3 anni e da domani alla Cavea si parte con "I viaggi di Ulisse"
Nel tempo in cui ci si sente a un click da tutto e, dopo il tempo del confinamento, si prova a ripartire viaggiando, Nicola Piovani rimette Odisseo al centro della scena: con...

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Nel tempo in cui ci si sente a un click da tutto e, dopo il tempo del confinamento, si prova a ripartire viaggiando, Nicola Piovani rimette Odisseo al centro della scena: con Viaggi di Ulisse domani alle 21 alla Cavea, il premio Oscar ufficializza il suo ruolo di artista residente del Parco della Musica per le prossime tre stagioni. Una liaison che lo porterà a proporre progetti originali e inediti. «Tra pop e classica uno spazio enorme per il teatro musicale: un orgoglio lavorare per questo».

Nicola Piovani, artista residente all'Auditorium di Roma per tre anni 

 


Piovani, Ulisse qui e ora. Il curioso per eccellenza come si troverebbe senza mari sconosciuti a una ricerca di Google Maps?
«Ogni epoca ha le sue difficoltà nella conoscenza: la nostra ha l'ostacolo della simultaneità. È sempre più difficile concentrarsi su un pensiero, su un'azione, su un'opera d'arte. Il nostro cervello è spesso stimolato simultaneamente da più segnali. Intorno a noi c'è sempre un video, un messaggio, un sottofondo musicale, uno spot. Mi dicono - ma non voglio crederci che a volte anche nelle sale operatorie ci sono accesi gli smartphone Ai nostri giorni il titolo di un articolo conta molto più dell'articolo stesso. Age quod agis dicevano i latini: fai quello che stai facendo (e basta)».

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Che filtri deve utilizzare Ulisse oggi per non farsi attrarre dalle sirene dell'algoritmo?
«Verificare, approfondire, costruire il pensiero. La velocità social è nemica della verità e del sapere. E anche del godere».


Lo spettacolo porta in scena i disegni di Manara in cui il navigatore ha però la mascella angolare di Pasolini. Cosa hanno in comune Pierpa e Ulisse?
«Sono due personaggi che hanno potente il sentimento della curiosità, diffidando di ciò che si vede a prima vista. Hanno il desiderio di ascoltare il canto delle sirene senza farsene divorare; e anche la capacità di mettere in conto l'ipotesi del naufragio. La bella immagine che l'amico Manara ha disegnato per questo spettacolo in cui Ulisse, con il volto di Pasolini, campeggia sulla scena, aiuta a spiegare perché oggi stiamo suonando una musica dedicata a Ulisse».


Ulisse è però anche l'eroe della memoria. Modernissimo il richiamo ai compagni lotofagi.
«L'isola dei lotofagi, il secondo capitolo del nostro spettacolo, è forse l'episodio che più mi ha fatto innamorare di Ulisse. È grandioso il suo rifiuto dell'edonismo, di quella tranquillità gioconda che viene dall'assenza di memoria, dal disinteresse per il mondo, dall'uso di sostanze stupefacenti. L'appello di Ulisse a non cancellare la memoria ne fa uno dei personaggi più potenti di tutto l'umanesimo».

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Omero, Joyce, Dalla hanno cantato Ulisse: che musica ascolterebbe oggi?
«Uno come Ulisse, che è riuscito a sentire il canto delle sirene, non si farebbe intrappolare dalle logiche di mercato: non sceglierebbe in base alle classifiche, ai like. Oggi chiunque può con facilità ascoltare Monteverdi e i Måneskin, Brahms e Meldahu, Shostakovich e Il Volo. L'offerta è grandiosa, ma il condizionamento è fortissimo, dominato da quella semidivinità che chiamiamo algoritmo. Oggi è difficile scegliere anziché farsi scegliere cito il grande De André».


Nello spettacolo voci e grandi attori: ce ne parla
«Sono attori presenze in video, sono voci per me favolose - nel senso della favola -, dalla maga Circe di Paila Pavese (la indimenticabile voce italiana di Jessica Rabbit), alla musicalità di Chiara Baffi che declama un frammento di Joyce in napoletano, con un virtuosismo mozzafiato; e l'arte di Mariano Rigillo, Massimo Wertmuller, Virgilio Zernitz, fino alla sontuosa voce di Carlo Cecchi che apre e chiude l'opera con Kavafis e Saba».


Ulisse è uomo dal passo lungo, nella vendetta, nel viaggio (si direbbe oggi nel cammino).
«Ulisse è il primo eroe della vendetta differita: reagisce solo quando la vendetta è praticabile e vincente, come fa con Polifemo. Molti Western del 900 si fondano su questo meccanismo che ha il copyright di Omero: senza l'Ulisse-Nessuno dell'Odissea, non ci sarebbe L'Uomo senza nome di Clint Eastwood in Per un pugno di dollari».


Fellini, Moretti e Benigni, storici compagni di viaggio: quanto Ulisse c'è in loro?
«Tre giganti della vitalità curiosa che hanno condizionato la mia vita. Mi hanno aiutato a cercare di volare più in alto con la mia coscienza».

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Il Messaggero