Il malcontento dei romani viaggia a un ritmo di reclami mai visto: mezzo milione di proteste all’anno contro i disservizi dell’Ama. E questo succedeva prima della...
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Roma, La beffa del “porta a porta”. «Noi cittadini senza raccolta e multati»
Caos rifiuti a Roma, camion Ama nei siti di quartiere: ecco la nuova mappa
RIVOLTA
Migliaia di romani hanno chiamato l’Ama in questi giorni. Ma già nel 2018 le segnalazioni per le inefficienze avevano superato l’incredibile quota 550.666, con un aumento sensibile rispetto all’anno precedente, quando furono 379.615 (+45 per cento). Numeri che certificano come la situazione della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade sia in caduta libera, non a caso nel 2018 è diminuita anche la percentuale della raccolta differenziata, cosa che non avveniva a Roma da dieci anni. Altro dato che fa scattare un campanello d’allarme: i cittadini protestano segnalano, reclamano, ma le risposte non sono puntuali perché - sempre dati ufficiali della Commissione di controllo del Comune - una volta su quattro alle segnalazioni non segue un’adeguata spiegazione dell’azienda. Più nel dettaglio recita il report: «Le relazioni trimestrali dell’Ama specifiche su reclami e segnalazioni evidenziano una percentuale media di evasione delle pratiche per il 2018 pari al 73,15 per cento, in diminuzione rispetto all’80,82 per cento del 2017». Chiaro no? I romani presentano più reclami, ma l’Ama evita più di frequente di rispondere.
L’azienda, sotto l’amministrazione Raggi, ha puntato tutto sulla diffusione della raccolta “porta a porta”, presentandola come una rivoluzione che avrebbe salvato la Capitale dalle vecchie logiche. Ma tra il dire e il fare, in una città complicata come Roma, c’è di mezzo una galassia. Ecco, allora che nel 2018, sono state 190.348 le segnalazioni per il caos proprio del porta a porta, il 45 per cento in più dell’anno precedente. Detta in altri termini: sono 520 al giorno. Un altro dato molto alto riguarda le segnalazioni al numero verde dell’Ama sulla mancata pulizia o sul lavaggio delle strade. Sono state 181.779, con un incremento rispetto all’anno precedente del 31 per cento. Ma l’aumento maggiore - e anche questo era prevedibile - si è visto alla voce «mancata raccolta stradale». Le chiamate di protesta nel 2018 sono state 125.603, il 56 per cento in più del 2017.
PAGELLA
Il report cita anche il monitoraggio sulla qualità percepita dai cittadini effettuato dall’Agenzia che controlla i servizi pubblici. Di fatto i cittadini, su una scala da uno a dieci, hanno dato un voto ad Ama e l’insufficienza, su tutte le voci, è molto grave, come annota la Commissione guidata da Laura D’Aprile, direttrice della Direzione Rifiuti del Campidoglio. Prendiamo il dato dell’ottobre 2018: per la pulizia stradale la valutazione registrata fa segnare un 4, per la pulizia dell’area dei cassonetti va ancora peggio (3,7). Sulla raccolta stradale il voto dei romani è 4,2. Va un po’ meglio per il porta a porta (5,2, incrociando questo dato con quello del numero di segnalazioni alla linea verde si comprende che dove funziona il “pap” ha un buon gradimento, purtroppo però ci sono molte lacune che giustificano poi i 190mila reclami). Sufficienza infine solo per i centri di raccolta dove si portano gli ingombranti. Ma un 6 non basta a salvare l’Ama dalla bocciatura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero