Ricatto porno dopo amicizia social

Ricatto porno dopo amicizia social
LA STORIABASTIA «Aiuto, ho bisogno di voi immediatamente, non so più cosa fare». Si è rivolto con queste parole ai carabinieri un trentacinquenne vittima di revenge porn. ...

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LA STORIA
BASTIA «Aiuto, ho bisogno di voi immediatamente, non so più cosa fare». Si è rivolto con queste parole ai carabinieri un trentacinquenne vittima di revenge porn.

L'espressione letteralmente significa vendetta porno ed indica la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet senza il consenso dei protagonisti degli stessi. Immagini e video intimi che possono essere stati girati con o senza il consenso della vittima. In alcuni casi la vittima potrebbe non esserne nemmeno a conoscenza. La diffusione di solito avviene con l'obiettivo di umiliare la persona coinvolta per ritorsione o per vendetta (da qui, appunto, l'uso del termine revenge). Nel caso in questione la trappola è scattata dopo che l'uomo ha accettato una richiesta di amicizia su un social da parte di quella che sembrava essere un'avvenente donna. Subito dopo aver accettato l'amicizia è arrivata una videochiamata in cui la donna si mostrava completamente nuda e in atteggiamenti intimi. Dopo trenta secondi è arrivata la prima richiesta estorsiva: Se non paghi 5.500 euro manderò questo video a tutte le tue amicizie social. Il video ritraeva la donna e la vittima della trappola completamente nudi. Un video artefatto in quanto la vittima ha sempre e solo inquadrato il proprio volto. A quel punto è iniziata una estenuante trattativa in chat che ha portato a fissare importi da versare su carte prepagate.
La vittima però ha tentennato nell'esecuzione del pagamento e l'aguzzino, per far capire che stava facendo sul serio, ha inviato una foto del video alla moglie, minando così la vita familiare del malcapitato. Alcuni giorni dopo è tornato alla carica diffondendo altre foto personali dell'uomo sui profili di parenti e amici. A quel punto il trentacinquenne si è deciso a denunciare tutto ai carabinieri. Gli accertamenti hanno portato all'identificazione e alla denuncia di un ventunenne incensurato residente in provincia di Milano. Il ragazzo, originario della Costa d'Avorio, dovrà ora rispondere di tentata estorsione e diffusione illecita di video sessualmente espliciti secondo la recente nuova normativa a tutela del web e dei social network.
La legge contro il revenge porn è entrata in vigore il 9 agosto 2019, con il nome di «Codice Rosso» e prevede l'introduzione di una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini per i casi di violenza contro le donne o i minori. Allunga inoltre i tempi per sporgere denuncia (da 6 a 12 mesi), inasprisce le pene per maltrattamenti contro familiari e conviventi, stalking, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo. Infine introduce alcuni reati: tra questi la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate: revenge porn appunto.

Massimiliano Camilletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero