Rapinano negozio di abbigliamento e sequestrano la titolare, caccia ai quattro banditi

Rapinano negozio di abbigliamento e sequestrano la titolare, caccia ai quattro banditi
Sfiora i 12.000 euro il bottino della rapina consumata sabato sera in un negozio di abbigliamento di Santi Cosma e Damiano. Il Momoa Style di via Francesco Baracca, in...

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Sfiora i 12.000 euro il bottino della rapina consumata sabato sera in un negozio di abbigliamento di Santi Cosma e Damiano. Il Momoa Style di via Francesco Baracca, in località Grunuovo, è stato preso letteralmente d'assalto da quattro banditi con il volto travisato da un cappuccio, uno di loro armato di un coltellino, che hanno atteso l'orario di chiusura per introdursi e sorprendere la titolare prima che lasciasse il locale. Quanto è avvenuto lo stanno cercando di ricostruire i carabinieri della locale stazione che, in stretto coordinamento con la compagnia di Formia, hanno avviato mirate indagini per risalire agli autori di un colpo che appare studiato in ogni minimo dettaglio.


Secondo quanto raccontato dalla proprietaria, i rapinatori hanno atteso la chiusura, intorno alle 20.30, di un'attigua cartolibreria per entrare nel vicino negozio di abbigliamento. Con modi spiccioli uno di loro era armato di un coltellino hanno rinchiuso la donna in un locale di servizio retrostante per asportare l'incasso della giornata, circa un migliaio di euro, e diversi capi di abbigliamento in esposizione. Secondo le prime stime si parla di quasi dodicimila euro. L'allarme agli uomini dell'Arma, diretti dal Maggiore Michele Pascale, è stato dato solo quando la titolare della boutique è riuscita liberarsi dal luogo in cui era stata rinchiusa. Le dichiarazioni della vittima, ancora scossa dall'accaduto, e il contenuto del sistema di sicurezza della zona potrebbero consentire alle indagini di avere risvolti positivi. In particolare almeno risalire al mezzo sul quale sono fuggiti e la direzione in modo da poter ricostruire, magari con gli impianti di videosorveglianza dei Comuni limitrofi, la loro via di fuga e i dati sulla vettura utilizzata.

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Il Messaggero