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Più servizi di quartiere e spazi di aggregazione; maggiore presenza di Stato e istituzioni sul territorio; ruolo della scuola nell'individuare il disagio adolescenziale; maggiori occasioni di incontro e condivisione culturale; opportunità formative da valutare nel tavolo Patto per Latina. Sono alcune delle proposte emerse dal Consiglio comunale di Latina in cui ieri è stato esaminato il caso del video rap girato e pubblicato da alcuni adolescenti dei palazzoni in Q4-Q5 dopo gli arresti di esponenti di un clan nell'inchiesta Reset. Un episodio che - ha detto il sindaco, Damiano Coletta - «non deve essere sottovalutato né sopravvalutato, ma che potrebbe rappresentare la coda di un sistema determinatosi grazie alle infiltrazioni della criminalità e che è stato scardinato con le indagini a partire dal 2014-15». Secondo il primo cittadino, «il ruolo principale della scuola e degli adulti deve essere quello di ascoltare e cogliere il disagio adolescenziale, in chi soffre di maggiore fragilità. Bisogna rilanciare valori come inclusione e accoglienza, come democrazia partecipativa: deve passare il messaggio che tutto ciò che circonda l'adolescente appartiene anche a lui e ha il diritto-dovere di partecipare alla gestione della cosa pubblica».
GLI ESPERTI ESTERNI
Una seduta, quella di ieri, aperta anche a contributi esterni, come quello di Angela Iantosca, giornalista e scrittrice da anni impegnata su temi come la criminalità organizzata e per la quale «i report parlano di un territorio pontino infiltrato da una mafia autoctona che si continua a sottovalutare: occorre presenza sul territorio, quel quartiere è nostro, non loro».
I PROGETTI
«Stiamo lavorando al tema non da oggi - ha spiegato l'assessore alle Politiche giovanili, Cristina Leggio - e nelle ultime ore due interventi si sono aggiunti ai progetti in piedi da tempo, perché di fronte al bisogno degli adolescenti di rappresentazione del proprio mondo, nessuno deve restare indifferente: lavoriamo insieme e cerchiamo risposte di prossimità, immediatamente accessibili». Per l'assessore alla Pubblica istruzione, Gianmarco Proietti, «occorre un investimento, umano e culturale, che sarà lungo ma prezioso, nell'ottica della comprensione».
PROPOSTE DELL'OPPOSIZIONE
Ampio il dibattito tra i consiglieri: Nicoletta Zuliani (Pd) si domanda «cosa non ha funzionato? La causa è nel nulla che c'è nel quartiere; il centro Lestrella è in abbandono e si creano piazze di spaccio, non c'è un centro sociale, né una biblioteca, e siamo 20mila abitanti» e propone otto azioni che vanno da spazi studio alla presenza dello Stato, da protocolli per tenere aperte le scuole con attività delle associazioni a nuova impiantistica sportiva. Salvatore Antoci (Misto) chiede di «combattere le piccole illegalità quotidiane per dare un esempio», mentre per Giovanna Miele (FI) «l'obiettivo deve essere accogliere, ascoltare e agire» e Alessandro Calvi (FI) ha ricordato che «la Questura di Latina è in fascia C, ovvero ha 250/300 unità: il ruolo della politica deve essere quello di portarla in fascia B per potenziarla».
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Il Messaggero