Proposta Fipe a Latina: «Questionario ai contagiati per capire se hanno frequentato locali o palestre»

Proposta Fipe a Latina: «Questionario ai contagiati per capire se hanno frequentato locali o palestre»
Davvero i ristoranti, i pub o i bar sono fonte di contagio? Chiuderli, finora, non pare abbia portato molti benefici in termini di contagi e allora la categoria vuole vederci...

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Davvero i ristoranti, i pub o i bar sono fonte di contagio? Chiuderli, finora, non pare abbia portato molti benefici in termini di contagi e allora la categoria vuole vederci chiaro. Il presidente della Fipe Confcommercio Lazio Sud Italo Di Cocco chiede di sottoporre ai positivi un ulteriore questionario, oltre al normale contact tracing che già ogni Asl mette in atto: «Come esercenti siamo in una situazione di fortissima difficoltà, al momento sembra non si veda la luce in fondo al tunnel quindi l'idea, è quella di sottoporre un questionario ai positivi con poche semplici domande: ha frequentato locali negli ultimi 20 giorni? Palestre? Supermercati? Mezzi pubblici? E' stato all'estero? Sarebbe un utile strumento spiega il presidente Fipe per capire quali sono i maggiori luoghi del contagio».


La categoria è in forte crisi e Italo Di Cocco analizza qualche dato: «Dopo aver speso molti soldi per mettere a norma ogni locale, si va da un minino di 500 euro, fino ad arrivare a oltre 2 mila per i locali più grandi, aver distanziato i tavoli togliendo posti a sedere, dopo aver messo dispenser di igienizzante ovunque e barriere in plexiglas, dopo appena due mesi di apertura siamo di nuovo diventati il capro espiatorio della pandemia, ma abbiamo potuto vedere, con la chiusura degli ultimi mesi, che i contagi non sono affatto diminuiti. Il problema vero è che le restrizioni porteranno il 6% - 7% dei locali a non alzare più la serranda». Una situazione molto delicata che, se non verranno presi provvedimenti, rischia di precipitare: «Accettiamo e abbiamo accettato ogni decisione, ma ora siamo stanchi». Al Governo la Fipe chiede di intervenire sulle vere cause del contagio e di non affossare ancora di più la categoria perchè il rischio concreto è quello di vedere chiuse molte attività che non riusciranno a reggere l'impatto di nuove chiusure anticipate, considerando che si vaglia di bloccare l'asporto alle ore 18, o perfino di un nuovo lock down: «Questo sarebbe davvero il colpo di grazia».


Fra.Ba.
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Il Messaggero