«Punto d'ascolto per donne perseguitate»

«Punto d'ascolto per donne perseguitate»
IL PROGETTO Un camper che non sia attivo soltanto il 25 novembre (giornata mondiale contro le violenze sulle donne) o l'otto marzo. Un camper che diventi punto d'ascolto...

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IL PROGETTO
Un camper che non sia attivo soltanto il 25 novembre (giornata mondiale contro le violenze sulle donne) o l'otto marzo. Un camper che diventi punto d'ascolto settimanale, che viaggia di piazza in piazza in città e nella provincia per accogliere in maniera per andare incontro alle persone, alle donne in particolare, vittime di violenze e persecuzioni. In casa e sul lavoro. Un modo probabilmente più intimo e dunque efficace per raccogliere un disagio, sviscerare un dramma familiare, e in cui magari trovare la forza per mettere nero su bianco una denuncia e dunque iniziare a stoppare l'orco in casa.

Questo il progetto che parte da piazza IV Novembre nella giornata contro la violenza sulle donne e che andrà avanti nelle prossime settimane. Un progetto tratteggiato dal questore Giuseppe Bellassai, che settimana dopo settimana sta dando applicazione concreta a quel concetto di fondo del suo mandato e cioè «esserci», stare il più possibile tra la gente per dare risposta più veloce possibile alle richieste che arrivano dai cittadini. Al loro bisogno di sicurezza e alla percezione della stessa. Nel caso specifico, dare risposta alle richieste delle donne vittime di violenze, a casa e sul lavoro, di essere tutelate.
«Le donne denunciano ancora poco? Io vorrei spostare l'attenzione su altro - dice il questore - perché così sembra quasi di attribuire alla vittima una responsabilità ulteriore. Di certo ogni interlocuzione con le donne vittime di violenza per noi è fondamentale, ma è sui violenti che bisogna focalizzare l'attenzione. Perché la questione principale che sottende questa emergenza, oltre alla patologia, è culturale: è la visione della donna nel mondo attuale. È un problema di incapacità a rispettare l'altro. Quindi occorre instillare una visione culturale diversa. Per questo non solo oggi, ma tutto l'anno il camper della polizia sarà nelle piazze a Perugia e provincia per continuare a lanciare questo messaggio, per far capire agli studenti quanto sbagliati siano certi comportamenti ma anche la mentalità a loro sottesa».
Tutto ciò il questore lo dice mentre tre agenti donna stanno parlando di stalking e violenze con un gruppo di studenti. E proprio questo pare essere il progetto della questura: un punto d'ascolto e di confronto che possa permettere di creare le basi per agire nell'immediato e anche nel futuro.
I DATI
Anche perché i numeri sono preoccupanti. L'azienda ospedaliera fa sapere come dal primo gennaio al 15 novembre 2021, sono stati 52 gli accessi in codice rosa al pronto soccorso di Perugia, ovvero almeno un caso alla settimana. Per questo gli operatori dell'azienda hanno voluto lanciare un video pubblicato sul sito istituzionale e sui canali social, affinché si possa diffondere nella collettività un semplice gesto. Il video rilancia l'ormai noto #Signalforhelp, un segnale universale semplice e chiaro, nato con lo scopo di chiedere aiuto in caso di violenza domestica. «Se ricevi questo segnale da una persona, chiama il 1522».

La Direzione strategica ha inoltre promosso ed aderito alla costituzione del tavolo tecnico interistituzionale per l'attuazione del Protocollo unico regionale volto a realizzare una rete regionale per arginare, con azioni mirate, la piaga della violenza. Ieri alla Sala della Vaccara la formalizzazione del Tavolo che vede coinvolti i professionisti dell'Azienda con i servizi Comunali al fine di creare un percorso unico di presa in carico.
Michele Milletti
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero