Schiaffi e insulti agli alunni, professore finisce a processo

Schiaffi e insulti agli alunni, professore finisce a processo
TERAMO Durante le ore di lezione avrebbe commesso dei gesti violenti contro alcuni suoi alunni, usando anche un linguaggio non proprio consono. Comportamenti che a C.D.M., 62...

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TERAMO Durante le ore di lezione avrebbe commesso dei gesti violenti contro alcuni suoi alunni, usando anche un linguaggio non proprio consono. Comportamenti che a C.D.M., 62 anni, originario della Puglia, docente di educazione tecnica in una scuola secondaria di primo grado della Val Vibrata nel periodo contestato dalla Procura, gli è costato caro. L'insegnante, infatti, è finito a processo, di fronte al giudice monocratico Marco Scimia, accusato di abuso di mezzi di correzione e percosse.


I CONFRONTI
Ad accusarlo i piccoli alunni che si sarebbero confidati a casa con i propri genitori, nessuno dei quali, però, si è costituito parte civile. E se in un primo momento quei racconti sembrarono inverosimili alle orecchie dei grandi, quando cominciarono i confronti tra mamme con una serie di telefonate e le domande ai propri bambini per capire se si trattasse di un'invenzione fatta circolare tra i banchi di scuola, arrivò poi la richiesta di un incontro con la dirigente scolastica.
LE TESTIMONIANZE
In aula, l'altro giorno, hanno sfilato come testimoni proprio le mamme e la dirigente. «Mio figlio - ha raccontato una di loro - mi ha detto che l'insegnante lo ha mandato all'angolo e lì ha spostato col braccio la finestra. Lui si è arrabbiato, lo ha preso per un orecchio e lo ha cacciato fuori, insultandolo. Anche altri compagni sono stati tirati per i capelli». Si tratta di un ragazzino che all'epoca frequentava la prima media, ripetente come ha sottolineato la difesa del docente, ma non per questo da insultare o prendere per le orecchie se l'accusa dovesse essere dimostrata.
LE PAROLACCE

«Mio figlio ha visto il prof dare uno schiaffo dietro la testa a un alunno cinese e prenderlo a parolacce», racconta una mamma. Un ragazzino, quest'ultimo, che a ottobre 2016, il periodo a cui fa riferimento il capo d'imputazione, frequentava la terza media. Di lui parla anche un'altra mamma perché pure suo figlio avrebbe assistito a un episodio identico. Ovviamente adesso le accuse dovranno essere tutte dimostrate in dibattimento. Per la Procura l'insegnante di educazione tecnica dopo aver redarguito verbalmente 10 alunni avrebbe abusato dei mezzi di correzione «senza limitarsi al rimprovero verbale, ma colpendoli in svariate occasioni con schiaffi o tirate di capelli e orecchie», questo quando si distraevano durante le lezioni.

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Il Messaggero