Ponti chiusi perché pericolanti, odissea per i residenti al confine tra Cisterna e Latina

Ponti chiusi perché pericolanti, odissea per i residenti al confine tra Cisterna e Latina
Se pensi ai ponti e alla loro capacità di unire territori e persone, resterai sbigottito passando il confine da Latina al territorio di Cisterna. Qui la convivenza civile...

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Se pensi ai ponti e alla loro capacità di unire territori e persone, resterai sbigottito passando il confine da Latina al territorio di Cisterna. Qui la convivenza civile si infrange contro l'assenza di manutenzione che li ha resi impraticabili, costringendo gli abitanti ad un giro largo. Devono percorrere chilometri per spostarsi dalla loro abitazione e raggiungere il centro più vicino, sia che siano diretti a Latina, sia a Cisterna. Benvenuti in via Ninfina II e via Moscarello, alla periferia di Borgo Santa Maria e in una non meglio precisata località per la quale da anni si chiede al Comune di Cisterna la dignità di una denominazione, magari con il toponimo Sant'Anna, in nome della statua all'edicola del bivio con via della Curva.



VIA NINFINA II
Risale ad aprile di quest'anno la chiusura, disposta dalla Provincia di Latina, di via Ninfina II, nel tratto compreso tra via della Speranza (la strada che porta a Borgo Bainsizza) e via Piano Rosso (la strada dell'ex Circeo Filati), a causa del ponte sul Fosso Speranza risultato degradato e pericoloso per la pubblica incolumità. Si tratta di una strada provinciale molto trafficata, che collega Borgo Sabotino e Borgo Santa Maria alla Pontina (all'altezza della Leonardo) e che consente di raggiungere Cisterna di Latina passando per Prato Cesarino.
A seguito dell'interdizione, il traffico è stato deviato lungo via Piano Rosso, a destra e a sinistra, per chi arriva da Nord. Per chi invece arriva da Sud incontra a sinistra la deviazione in via della Speranza e a destra la deviazione di via del Moscarello, una stradina extraurbana che consente (anzi, consentiva fino a pochi giorni fa) il raggiungimento di via Piano Rosso e quindi della Pontina (altezza ex Circeo Filati). La situazione ha creato un notevole disagio agli utenti della strada. Basti pensare che da aprile ad oggi chi da Borgo Santa Maria deve raggiungere la Pontina, per andare a Roma, ha due possibilità: passare per Borgo Bainsizza, strada dello Scopeto e quindi via Piano Rosso, oppure arrivare a Borgo Piave e da qui prendere la 148. Il tutto ovviamente percorrendo una quindicina di chilometri in più.

VIA MOSCARELLO
La deviazione del traffico in via Moscarello, dovuta all'interdizione del tratto di via Ninfina II, potrebbe essere una delle cause che ha provocato recentemente un'altra chiusura. Alcuni residenti, che oltre a lamentare l'impercorribilità della strada principale ora devono fare i conti con un secondo ponte dichiarato inagibile, sono convinti che i segni di cedimento sono stati provocati dal maggior numero di mezzi, anche pesanti, transitati in via Moscarello a partire da aprile scorso. Da alcune settimane il ponticello, lungo via Moscarello, che segna il confine tra i comuni di Cisterna e Latina, esattamente come quello su fosso Speranza, è stato transennato a seguito di un verbale dei Vigli del Fuoco. I Comuni di Latina e Cisterna hanno provveduto ad emettere ordinanze di divieto di transito per tutti i mezzi. Mentre i residenti subiscono la prigionia tra ponti che non assolvono più la loro funzione. Una pena senza tempo. Perché questa è la vera incognita.

LE COMPETENZE

La Provincia di Latina, titolare della strada Ninfina II, ha conferito un incarico per la progettazione relativa al rifacimento del ponte. Abbiamo anche le risorse economiche del Ministero ha dichiarato ieri il presidente Carlo Medici -. Ma il problema sono i tempi. Gli uffici sono in attesa della progettazione richiesta. Il costo dell'opera finora è stato stimato intorno ai 400mila euro. Per quanto riguarda la riparazione o rifacimento del ponticello di via Moscarello sarà competenza di entrambi i Comuni, ha spiegato ieri Emilio Ranieri, assessore ai Lavori pubblici di Latina: Siamo in fase di interlocuzione, ha aggiunto.
Rita Cammarone
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Il Messaggero