Pioli sorride: «Bene i nuovi, il pubblico l'arma in più»

Pioli sorride: «Bene i nuovi, il pubblico l'arma in più»
IL TECNICOROMA Una Lazio al comando: «Questa è la strada giusta, l'atteggiamento che voglio – gongola Pioli – perché abbiamo creato tanto e concesso poco. Siamo...

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IL TECNICO
ROMA Una Lazio al comando: «Questa è la strada giusta, l'atteggiamento che voglio – gongola Pioli – perché abbiamo creato tanto e concesso poco. Siamo sempre stati padroni del gioco, ma dobbiamo ancora migliorare a chiudere subito le partite. La gestione lucida, la voglio a fine gara». Guai a specchiarsi nella propria grandezza: «Non mi piace una squadra presuntuosa, non siamo primi in classifica e incoscientemente sarebbe un errore. Tra l'altro venivamo dalla sconfitta a San Siro e avevamo tanta rabbia dentro. La vittoria col Cesena ci fa dimenticare il Milan, ma ora dovremo oliare i meccanismi. Sono però soddisfatto che questa squadra abbia già una sua identità». E' la Lazio di Pioli, che stavolta vince e convince. Persino Lotito: «E' il segno che possiamo confrontarci con tutti», tuona il presidente, in tribuna al fianco di Macalli. Fissa, forse per la prima volta, tutti i suoi 6 nuovi acquisti in campo: «E' una formazione nuova, gli servirà tempo per essere al meglio. I tifosi? Qualche coro l'ho sentito indirizzato alla mia persona, ma io ci ho fatto l'abitudine, non è un problema. Io ho fatto passi avanti verso di loro, poi devo però fare scelte giuste per la Lazio».

I NUOVI
Piacere, Pioli: «E' stato un bel debutto casalingo, una bella giornata alla prima all'Olimpico con tanta passione e affetto dei tifosi. C'era un po' di tensione dopo Milano, volevamo partire così. I laziali ci hanno aiutato e speriamo che, con il bel gioco e con i risultati, riempiremo sempre più lo stadio. Perché la gente ci dà una carica in più». Quindi, Parolo agli ex: Marco e Candreva annientano il Cesena. Ma la notizia è un'altra: finalmente c'è un terzino che crossa. Complimenti Braafheid, dopo 16 mesi d'inattività: «Nel primo tempo abbiamo sfruttato tanto la fascia sinistra – ammette Pioli - ma Edson doveva proporsi ancora di più. Ad ogni modo, ha fatto una buona prestazione». Il rude Gentiletti è già beniamino della Curva. Applausi scroscianti a ogni suoi intervento, anche il tecnico s'è invaghito: «Io amo i difensori che escono in anticipo. Lui legge bene le situazioni, è intervenuto coi tempi giusti. Ci sta il fallo a centrocampo per impedire le ripartenze e per creare problemi agli avversari».
I VECCHI

Keita ancora troppo molle: «Offerte rifiutate in estate da Liverpool e Juve? Non spetta a me parlarne. Io mi sto allenando per migliorare qui. La Lazio è una grandissima squadra e io mi trovo bene con tutti». Sempre appannato e fuori forma Djordjevic. Lo difende, Pioli: «Secondo me, deve essere servito meglio. Filip ha fatto molta densità e cercato sempre la profondità. Ha attaccato bene la porta, le idee e la voglia sono quelle giuste. Non è facile per un attaccante centrale trovare gli spazi con difese così ermetiche». Eppure il sostituto Klose tocca un pallone e lo trasforma in oro: di re Miro l'assist per il piattone educato di Mauri, capitano in corsa. Sostituito da Lulic dal primo minuto: «Orgoglioso d'indossare quella fascia, è stata una giornata perfetta. Si sta creando un gruppo vincente. E, se continuiamo di questo passo, l'Europa non è un'utopia». E' l'unica cosa che conta.
Alberto Abbate
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Il Messaggero