Pestaggio al Cancun, 5 Daspo urbani

Pestaggio al Cancun, 5 Daspo urbani
Erano stati identificati e denunciati a novembre per i reati di estorsione e lesioni aggravate: cinque ragazzini, quattro minori e un 18enne, tutti collocati in comunità....

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Erano stati identificati e denunciati a novembre per i reati di estorsione e lesioni aggravate: cinque ragazzini, quattro minori e un 18enne, tutti collocati in comunità. Ora arriva anche il Daspo urbano emesso dal questore Raffaele Gargiulo dopo un'attenta analisi degli atti di indagine da parte degli specialisti della divisione Anticrimine condotta nell'ambito di un costante monitoraggio dei fenomeni violenti legati ai luoghi della movida. Per un periodo compreso tra uno e tre anni i cinque giovanissimi non potranno dunque frequentare e neppure sostare nei pressi di stabilimenti, locali, pub, ristoranti e discoteche del lungomare di Latina. Un provvedimento introdotto dall'ultimo Decreto Sicurezza che, analogamente a quanto avviene per i Daspo sportivi che colpiscono gli ultrà, punta ad allontanare i violenti dai luoghi ad alta frequentazione e dai locali pubblici dove sempre più spesso si registrano risse con conseguenze gravi.


I destinatari sono appunto, in questo caso, quattro ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni e uno appena maggiorenne, che si sono resi protagonisti di una violenta aggressione consumata la scorsa estate contro i titolari di un noto stabilimento sul litorale del capoluogo, il Cancun.
L'ANTEFATTO
Era il 24 giugno quando il branco, in realtà composto da sette persone, si era presentato nella struttura balneare, sotto gli occhi atterriti di altri bagnanti, occupando cinque ombrelloni e pretendendo di usufruire di tutti i servizi senza pagare un euro. Di fronte alle rimostranze del figlio del titolare il gruppo aveva poi scatenato la sua furia incontrollata. Calci e pugni all'uomo più giovane, accerchiato e picchiato senza pietà, mentre il più piccolo del gruppo rivendicava a gran voce la sua appartenenza a una nota famiglia criminale rom della città, così da mettere in guardia tutti i presenti. I ragazzi si erano poi allontanati solo per pochi minuti per poi fare ritorno, questa volta armati di bottiglie di vetro, e scagliarsi anche contro il padre e di nuovo contro il figlio intervenuto per difenderlo. Un'aggressione in pieno giorno, che era stata immortalata dalle videocamere di sorveglianza dell'esercizio balneare e dal telefonino di uno dei testimoni che aveva consegnato quelle preziose immagini nelle mani degli investigatori della squadra mobile. Proprio quei filmati avevano finito per inchiodare i ragazzi e chiudere il cerchio, trovando i riscontri necessari ai primi sospetti dei poliziotti. Per le ferite e le contusioni le due vittime avevano invece fatto ricorso alle cure mediche e riportato una prognosi di 15 giorni ciascuno.

A poche settimane dai fatti i sette responsabili erano stati tutti identificati e lo scorso novembre sono arrivate le prime denunce e la misura cautelare del collocamento in comunità per cinque di loro, gli stessi a cui ora è stato applicato il Daspo urbano. Per un altro componente del gruppo, già maggiorenne all'epoca dei fatti, era scattata solo una denuncia mentre un ultimo giovane, minore di 14 anni, risultava non imputabile per la sua età. Il Daspo urbano emesso dal questore terrà ora lontani i ragazzi considerati violenti e socialmente pericolosi da tutti i luoghi della movida, da pub e discoteche che si trovano al lido di Latina, per un periodo compreso tra uno e tre anni. In caso di violazione del provvedimento rischiano tutti la reclusione da sei mesi a due anni e il pagamento di una multa da 8mila a 20mila euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero