La rivincita del pediatro Ciccocelli: via il genere Boldrini, torna pediatra

La rivincita del pediatro Ciccocelli: via il genere Boldrini, torna pediatra
Al dottor Roberto Ciccocelli non piaceva il linguaggio di genere, sponsorizzato soprattutto dal presidente della Camera, Boldrini, e così decise di apporre una modifica...

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Al dottor Roberto Ciccocelli non piaceva il linguaggio di genere, sponsorizzato soprattutto dal presidente della Camera, Boldrini, e così decise di apporre una modifica sulla targa dello studio, scrivendo al posto di pediatra pediatro. Poi pubblicò un post sul suo profilo Facebook, divenuto subito virale.






«Da qualche anno - scriveva - non si fa che sentire chiamare alcune cariche al femminile, tipo sindaca, ministra. Secondo me è un'esagerazione delle femministe, oltre all'effetto cacofonico. E allora, visto che le donne ci tengono molto a dare il femminile alle loro professioni, ho deciso come uomo di dare il maschile alla mia. E così ho deciso di cambiare la mia targa professionale scrivendoci al posto di pediatra pediatro». Il medico, a tal proposito, sistemò non una ma due tabelle, entrambe sulle due strade dove si affaccia lo studio al Lido e fece le cose secondo le regole . «Infatti - dichiarò - ho avvisato di questa mia iniziativa l'Ordine dei medici sia a livello provinciale che nazionale, e non ho ricevuto nessun invito a rimuovere le targhe. Anzi, c'è stato qualcuno che, tra il serio ed il faceto, mi ha invitato a continuare». «Per carità - aggiunge -, non sono antifemminista, sono felicemente sposato e ho 3 figli, ma certe storture non si possono sopportare. Non è poi che cambiando il sostantivo, volgendolo dal maschile al femminile, si facciano passi avanti sul piano della parità di genere».

Dall'altro giorno, tuttavia, da quando è stato nominato presidente della Camera il grillino Fico al posto della Boldrini, ha deciso di rimuovere le targhe. «Aspettavo da tempo questo giorno - ha detto il pediatra -. Finalmente, a tutti i livelli, si possono rimettere le cose a posto».
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Il Messaggero