Latina, protesi modificata in sala operatoria per salvare un paziente

Latina, protesi modificata in sala operatoria per salvare un paziente
Rischiava la vita e il fattore tempo era fondamentale. Così i medici della chirurgia vascolare dell'ospedale Santa Maria Goretti hanno modificato la protesi adattandola...

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Rischiava la vita e il fattore tempo era fondamentale. Così i medici della chirurgia vascolare dell'ospedale Santa Maria Goretti hanno modificato la protesi adattandola al paziente e lo hanno salvato. Un intervento fatto direttamente sul tavolo operatorio dall'équipe guidata da Marco Massucci con la collaborazione dei colleghi di Perugia.


Il paziente, un uomo di 74 anni, presentava un aneurisma - cioè una dilatazione - dell'aorta toracica. Era molto voluminoso, circa 8 centimetri, e tra una Tac e l'altra in continua crescita. Il rischio concreto, in casi del genere, è la rottura dell'aorta con un'emorragia interna spesso fatale. Bisognava agire presto e bene, così è stato deciso di velocizzare i tempi dell'intervento. Serviva una protesi su misura, concepita per il paziente come avviene in casi del genere e realizzata sull'anatomia dello stesso.

Tempo di attesa? 50 giorni, quelli che normalmente servono per il confezionamento. Un periodo troppo lungo per i rischi che correva l'uomo, così si è deciso di fare artigianalmente. È stata modificata la protesi che ha consentito di trattare l'aneurisma toracico e salvare l'arteria succlavia, quella che parte dalla toracica e fornisce sangue al midollo spinale oltre che al braccio sinistro. Non è il primo e non sarà l'ultimo caso di pazienti con una tipologia del genere, il Goretti è all'avanguardia nella chirurgia vascolare. La particolarità, in questa occasione, è stata proprio la necessità di praticare un foro nella protesi in corrispondenza dell'origine dell'arteria da salvare e successivamente re-inguainare la stessa dentro un catetere - operazione durata circa un'ora e mezza - quindi rilasciarla, tramite l'arteria femorale (all'inguine) nell'aorta toracica da curare. L'intervento è stato eseguito in anestesia generale, è riuscito perfettamente e può rappresentare un apripista per il futuro, sia in termini di speditezza delle procedure di preparazione, sia economici, permettendo di risparmiare rispetto alle protesi su misura confezionate dall'industria.
Una dimostrazione di grande professionalità che arriva - fra l'altro - in un periodo difficile per la chirurgia vascolare. È stata drasticamente ridotta, infatti, a causa degli spostamenti dei reparti per Covid, l'attività operatoria e diminuiti i posti letto a disposizione. L'auspicio è che questo fiore all'occhiello della sanità pontina possa tornare presto a pieno regime.


Giovanni Del Giaccio
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Il Messaggero