Era un genere considerato fino a ieri di serie B, derubricato nel codice penale come una sottospecie dell’omicidio, un delitto per così dire minore. D’ora in poi non sarà...
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Chi alla guida di un veicolo a motore causerà un evento mortale e non presterà soccorso alle vittime verrà considerato a tutti gli effetti un “assassino”. La pena nei casi in cui per il pirata scatterà l’aggravante potrà arrivare anche a 18 anni di reclusione con la revoca a vita della patente. Non siamo molto lontani dunque da quanto previsto per l’omicidio volontario.
DUE BICCHIERI E MEZZO
Guidare sotto l’effetto dell’alcool o in condizione di alterazione per l’uso di sostanze stupefacenti e causare un incidente potrebbe voler dire finire dritti in galera. Un cambiamento epocale per il nostro Paese che a differenza del resto d’Europa si è mostrato fin qui più tollerante. Almeno a giudicare dal numero delle multe e dei controlli. L’omicidio stradale (art.589 bis) è pronto insomma a fare il suo ingresso nei tribunali. E verrà introdotto anche il reato di lesioni stradali con tre livelli di pena che corrispondono ad altrettanti livelli di gravità. Pena da 8 a 12 anni per l'omicidio stradale con ubriachezza e tasso alcolemico superiore al 1,5 g e per stupefacenti; da 4 a 10 anni per ubriachezza tra 0,8 e 1,5 mg.
Pro-memoria: 0,8 mg equivalgono a 3,5 bicchieri di vino o due boccali di birra o 3 bicchierini di liquore. Possono causare la perdita di riflessi e reazioni. Troppe volte purtroppo sono bastati a spezzare vite umane.
In Senato il governo era stato battuto su un emendamento più clemente, a firma di Marco Filippi - esponente manco a dirlo della minoranza dem - che aveva modificato il testo escludendo le cosiddette “fattispecie”, ovvero chi causava eventi mortali per attraversamento con il semaforo rosso; circolando contromano; invertendo la marcia in prossimità di incroci curve o dossi o sorpassando con linea continua. La commissione Giustizia della Camera li ha reintrodotti.
OGNI ANNO 4 MILA MORTI
Alessia Morani, deputata pd, è la relatrice che ha seguito passo passo l’iter del provvedimento. Spiega: «Le ragioni della necessità di una nuova legge sta scritta nelle cifre: ogni anno circa 4 mila persone muoiono a seguito di incidenti stradali. Un terzo di loro per mano di persone che guidano sotto l’effetto di droghe o alcool (il 20% dei casi ndr) o che commettono infrazioni o semplicemente e stupidamente sono distratti». «Ma è più facile - continua la relatrice - uccidere al volante che brandendo un’arma da fuoco o da taglio». Lo scorso anno le vittime della strada con meno di 14 anni sono state 63, «un numero intollerabile». La parlamentare dem cita l’esempio dell’Inghilterra dove da quando è entrata in vigore una norma più restrittiva il numero delle vittime si è dimezzato. «Un inglese che commette omicidio stradale - ricorda la Morani - resta in carcere per 8 anni. Vogliamo che mai più un ragazzo di 20 anni sia travolto da un’auto pirata e ritrovato in un fosso. Dobbiamo a questi ragazzi e alle loro famiglie la garanzia che questa legge sarà un punto di svolta».
SIT-IN DEI PARENTI
Il Senato aveva previsto un aumento della pena da 1/3 alla metà mentre ora è stata riportata da 1/3 a 2/3 e inserita una norma per cui la pena non potrà essere inferiore a 4 anni. Viene aumentata in caso di guida con patente revocata o sospesa e senza assicurazione. Anche per le lesioni l'aggravante per la fuga è stata aumentata da 1/3 a 2/3 e inserita una norma per cui la pena non potrà comunque essere inferiore a 3 anni. Sia per l'omicidio che per le lesioni in caso in cui l'evento sia conseguenza anche di un comportamento colposo della vittima il giudice può diminuire la pena e anche dimezzarla.
Il testo potrebbe uscire dall’Aula con alcune modifiche. La più probabile è l'alzamento del minimo della pena da 4 a 5 anni per la seconda fascia di omicidio stradale. Una richiesta che parte dai parenti delle vittime della strada che invocano pene più severe e non ammettono passi indietro. Oggi le loro associazioni manifesteranno con un Sit-in in piazza Montecitorio.
Claudio Marincola
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Il Messaggero