Nuovo caso di traffico di farmaci stupefacenti cinque arresti del Nas

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L'INCHIESTA Cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono...

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L'INCHIESTA

Cinque ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono state eseguite ieri dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Latina. Gli arresti sono stati eseguiti tutti a Velletri, a carico di una intera famiglia della cittadina al confine con il territorio provinciale pontino. Il tema è ancora una volta il traffico di farmaci stupefacenti, ma stavolta con un sistema diverso, che non toccava il sistema sanitario regionale e nazionale se non in minima parte. Le indagini hanno portato alla famiglia velletrana perché gli arrestati, secondo i riscontri effettuati dai carabinieri negli ultimi due anni, hanno portato a capire che il gruppo agiva oltre che in provincia di Roma anche tra Latina, Cisterna e Aprilia, le città più vicine alla residenza della famiglia. Gli arrestati sono due sorelle da qui il nome dato all'operazione, Sisters che erano il fulcro del gruppo ed alle quali erano affidato principalmente il recupero dei farmaci e delle ricette; i due compagni conviventi delle due sorelle e la madre di uno dei due uomini. Coinvolta anche una tipografia di Velletri, dove le ricette venivano stampate, simulando quelle che vengono date dagli ospedali a seguito delle visite. Il gruppo infatti agiva così: utilizzava ricette redatte sui classici foglietti bianchi che rilasciano gli specialisti a seguito di visite in ospedale o in ambulatorio; apponevano timbro e firma scrivendo ciò che volevano sulle ricette, persino inventando nomi e cognomi di medici e di pazienti. Un lavoro di fantasia e di artigianato puro che serviva poi per andare in farmacia e acquistare i farmaci. Pochissime invece le ricette rosse che sarebbero state usate: sono tracciabili e più difficili da usare. È andata bene, però, finché ad ottobre 2019 ad un farmacista di Latina non è venuto il sospetto che qualcosa non andava ed ha fatto una denuncia ai carabinieri del Nas, diretti dal capitano Felice Egidio, i quali non hanno esitato ad approfondire la questione. A tradire il gruppo, sarebbe stato l'utilizzo dei propri codici fiscali reali: a quanto sembra, infatti, talvolta il gruppo avrebbe usato i propri dati veri per realizzare le ricette false. Il sistema era ben oleato e redditizio: i farmaci acquistati rendevano anche 10 euro a compressa, quando tutta la confezione che ne contiene 28 costa intorno ai 15 euro. Ma appunto, serve la ricetta del medico: la farmacia altrimenti non può rilasciare farmaci ad effetto stupefacente. Secondo una stima dei militari, erano state già 4.000 le compresse di Depalgos vendute illegalmente: si tratta di un analgesico oppioide il cui principio attivo è un composto di essicodone (un agonista oppioide completo con azione simile alla morfina) e paracetamolo; il profitto illecito ammonterebbe a circa 50.000 euro. I cinque sono indagati per ricettazione, falso materiale in certificazioni mediche e detenzione illecita di sostanze stupefacenti per finalità di spaccio. Gli approfondimenti investigativi sono stati realizzati attraverso intercettazioni telefoniche, ricognizioni fotografiche, servizi di osservazione, acquisizioni di documentazione, esame di tabulati telefonici, analisi di apparati cellulari sottoposti a sequestro. Le indagini sono andate avanti fino a gennaio 2021. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Velletri Ilaria Tarantino e sono stati eseguiti ieri con il supporto di militari del comando carabinieri per la Tutela della Salute, del comando antifalsificazione monetaria, del Comando Provinciale Roma e con l'ausilio del nucleo elicotteri carabinieri di Pratica di Mare.

Stefania Belmonte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero