Ninfa ancora chiusa ma il giardino è bello come non mai

Ninfa ancora chiusa ma il giardino è bello come non mai
LA NATURANinfa doveva aprire - come da tradizione - dal 21 marzo, con l'inizio della primavera. Ma per il secondo anno consecutivo il lockdown ha fatto saltare tutti i programmi...

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LA NATURA
Ninfa doveva aprire - come da tradizione - dal 21 marzo, con l'inizio della primavera. Ma per il secondo anno consecutivo il lockdown ha fatto saltare tutti i programmi della Fondazione Caetani. E così il Giardino, una delle mete più ambite per i giorni di Pasqua e Pasquetta, anche quest'anno sarà off limits. Un peccato doppio perché in questo periodo il Giardino di Ninfa è nel periodo di maggiore bellezza, con le fioriture - in particolare degli alberi orientali - che sono letteralmente mozzafiato. Al momento sul sito non è ancora stata indicata una data possibile di riapertura annuale. Lo scorso slittò addiruttura a fine maggio. Malgrado ciò, a settembre, quando furono presentate le iniziative per il centenario del Giardino creato dalla famgilia Caetani nel 1920, la Fondazione annunciò che in soli tre mesi erano stati 65 mila i visitatori di quello che è considerato il giardino più bello del mondo. Quest'anno ancora non si sa quando potranno riprendere le visite. Gli appassionati non vedono l'ora, perché sanno che ogni anno Ninfa offre ai visitatori nuove e inaspettate bellezze.

Quest'anno poi sarà particolare perché si iniziano a vedere i frutti del lavoro degli ultimi anni, che stanno facendo riemergere la città medievale. «Dobbiamo ringraziare la Facoltà di Architettura dell'Università Sapienza di Roma che sta studiando questa Pompei del Medioevo per averci dato l'opportunità di capire anche come gestire la vegetazione nel Giardino, perché non è una cosa semplice controllare la vegetazione e nello stesso tempo mantenere integre le rovine - racconta la direttrice di Ninfa, Antonella Ponsillo, incaricata dalla Fondazione Roffredo Caetani della cura del Monumento Naturale - In alcuni punti è stato anche reso visibile l'interno degli edifici e i visitatori potranno apprezzarli. Questo lavoro di squadra comincia a dare i suoi frutti e speriamo di poter proseguire con queste importantissime collaborazioni».

Magnolie e prunus sono già in fiore, mentre è attesa la fioritura dei meli orientali. Le piante si fondono con le rovine medievali. «E' lo spirito di chi ha costituito il Giardino: creare delle nicchie da cui si possa apprezzare in ogni angolo la situazione della città, senza sminuire il contesto monumentale e questo aiuta la passeggiata che non diventa mai monotona». Per ora possiamo solo immaginarlo grazie alle foto scattate in questi giorni, ma presto potremo tornare a scoprire il Giardino.
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Il Messaggero