Latina, niente depuratore per 59 nuclei abusivi, si punta sulle piante: il progetto

Latina, niente depuratore per 59 nuclei abusivi, si punta sulle piante: il progetto
Il Rewetland ha dimostrato di funzionare, e ora si pensa a ripulire con la fitodepurazione gli scarichi delle zone di Latina non collettate con fogne e depuratori. È il...

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Il Rewetland ha dimostrato di funzionare, e ora si pensa a ripulire con la fitodepurazione gli scarichi delle zone di Latina non collettate con fogne e depuratori. È il progetto pilota del Comune di Latina che, con delibera di giunta del commissario Carmine Valente, ha approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica nato in seguito all'adesione, ormai cinque anni fa, all'apposito bando della Provincia di Latina per l'incentivazione a misure di riqualificazione ambientale dell'agro pontino, nell'ambito del Rewetland 2017-19.


Il bando fu pubblicato nell'aprile del 2018, e il Comune presentò subito domanda di partecipazione per un costo complessivo di 170mila euro di cui 150mila richiesti come contributo, per la realizzazione di uno degli impianti, presso un nucleo abitativo, come progetto pilota. L'idea del Comune è la realizzazione di sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di insediamenti di case sparse e piccoli agglomerati abitativi del territorio comunale, privi di allacci al sistema fognario; nel 2019 la Provincia la dichiarò finanziabile e nello stesso anno fu trasferito il primo 30% della somma approvata.
La consegna formale della documentazione da parte della società incaricata, è avvenuta l'11 gennaio 2023.


FIDEL
Il progetto Fidel (ovvero Sistema diffuso di fitodepurazione per i nuclei a bassa densità abitativa non allacciati alla fognatura), è complementare al Contratto di costa dell'agro pontino, e interviene su uno dei maggiori problemi ambientali del territorio comunale di Latina, quello dei nuclei spontanei, talora abusivi, che non sono allacciati alle fogne e quindi al depuratore. Un problema grave soprattutto per quelli vicini alla costa o sorti lungo i canali di bonifica, con i rischi di inquinamento dei corsi d'acqua e del mare. Si ritiene che gli scarichi di acque reflue possono essere trattati attraverso la fitodepurazione, ovvero con zone di terreno in cui insediare specifiche piante che hanno la capacità di trattare naturalmente i liquami abbattendo il carico inquinante. E' una soluzione ritenuta anche economicamente vantaggiosa rispetto ai lavori di allaccio a una rete collegata a depuratori tradizionali.


CASE SPARSE


Lo studio di fattibilità ha individuato, in collaborazione con Acqualatina, e in base a esigenze specifiche e assenza di vincoli, 59 gruppi di case sparse, mentre ogni impianto di fitodepurazione proposto ha capacità da 36 a 530 abitanti equivalenti. Questi 59 gruppi sono situati nella maggior parte verso l'area nord della costa di Latina, come in strada della Costa, strada Astura, strada Santa Maria, e verso l'area dei grandi canali di bonifica: lungo le Migliare 41, 42, 43, 44, 45, ad esempio, o lungo via Epitaffio, ma anche nei dintorni della via dei Monti Lepini, del Petrimerco, dello Scopeto, alle Congiunte sinistre. In totale, se fossero realizzati tutti, coprirebbero un'area di 4,7 ettari di impianti di fitodepurazione, per un costo di investimento complessivo di 7,7 milioni di euro, cui andrà aggiunto il costo di esproprio delle aree necessarie, e un costo di manutenzione di 365mila euro all'anno.
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Il Messaggero